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  • Guide, informazioni, tutorial sul mondo delle tastiere meccaniche custom

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    yLotharY
    Molti, parlando degli switch Alps, direbbero che c'erano prima che arrivassero i Cherry MX... ma non è poi così esatto. Parlare di switch Alps non è così semplice perché la mera indicazione del produttore non aiuta a differenziare la varie tipologie di interruttori creati nel corso della sua storia. Possiamo però ritenere - con una certa serenità - caratteristica, sopra ogni dubbio, la mitica serie SKCL/SKCM: nata nel 1983, ha equipaggiato molte delle tastiere meccaniche di quegli anni e tra queste alcuni mostri sacri come ad es. la Apple Standard Keyboard. [image: 1726391955487-alps_01.jpg] [image: 1726392109969-alps_02.jpg] [image: 1726392115016-alps_03.jpg] In vista dell'ormai prossimo meetup nostrano - MKIT 2024 - ho deciso di dedicarmi ad una build Alps e per questo ho messo mano ad una M0118 recuperata tempo fa su eBay. [image: 1726392357446-alps_04.jpg] [image: 1726392408341-alps_05.jpg] La mia unità sembra prodotta in U.S.A. - nel 1987 apparentemente, in base a quanto stampato sul retro della PCB - e monta switch SKCM Orange - ad eccezione del CAPS-LOCK, che utilizza la più esotica variante «Lock» . La board che ho utilizzato era stata sicuramente riparata in precedenza, a giudicare da un ponte eseguito molto probabilmente per aggirare una pista saltata: anche alcune saldature sono evidentemente posticce. [image: 1726392797415-alps_06.jpg] [image: 1726392806026-alps_07.jpg] Gli switch però sembrano originali e - solo sul bottom, in accordo con quelle che erano le prassi nella produzione di quegli anni - riportano il logo Alps, in corsivo. [image: 1726392919288-alps_08.jpg] Il top rimane quindi anonimo, e presenta i famosi slits ovvero delle piccole braccia il cui compito è quello di fermare ed attutire il ritorno dello stem: la presenza di questi braccetti contribuisce a dare allo stem Alps la sua caratteristica forma, facilmente riconoscibile. [image: 1726393295754-alps_09.jpg] L'operazione di dissaldare gli switch dal plate ha richiesto un certo impegno - per fortuna ho utilizzato la mia fedele HAKKO FR-301, che mi ha facilitato non poco. Nota a margine: i pin degli switch Alps sono più larghi rispetto a quelli degli switch MX, circa 1,22 - 1,24 mm. È bene quindi procurarsi una punta con foro di estrazione con diametro di almeno 1,3 mm - meglio ancora se di 1,6 mm. Gli switch Alps della serie SKCL/SKCM sono decisamente più complessi rispetto alla controparte Cherry MX - riprendendo l'accenno all'inizio di questo post, è curioso notare come sia la serie Alps SKCL/SKCM che quella Cherry MX siano apparse attorno al 1983, muovendo di fatto i primi passi insieme. [image: 1726414737719-alps_10.jpg] Eppure, nonostante la complessità di costruzione, gli switch Alps hanno un meccanismo di chiusura che permette di aprirli anche quando sono installati sul plate. Le linguette di aggancio sono infatti connesse al bottom - contrariamente ai Cherry, dove invece sono attaccate al top - e una volta divaricate permettono di estrarre comodamente il top. Se per gli switch a standard MX è praticamente indispensabile avere uno switch opener dedicato, per gli Alps è sufficiente aiutarsi con delle pinzette. [image: 1726415199560-alps_11.jpg] Osservando il top estratto è subito evidente la concezione meccanica di questa serie di switch: lo stem scorre inserito in due binari posti lungo i suo lati più corti mentre uno dei lati più lunghi è quello che, abbassandosi, aziona il complesso switch plate - che di fatto è il vero meccanismo di questo interruttore. Nel mio caso - variante Orange - sul lato opposto trova alloggio un secondo plate, concepito per donare allo switch la sua natura tattile - ha infatti una curvatura decisamente più accentuata e spigolosa. I due plate sono inseriti mediante guide all'interno del top, con tolleranze davvero molto ridotte. [image: 1726415877476-alps_12.jpg] La molla è da 12 mm - quindi più corta rispetto alla lunghezza standard (15 mm) dei Cherry MX. I pin dei contatti sono posizionati in modo simile a quelli MX ma risultano essere decisamente più in linea. [image: 1726416223665-alps_13.jpg] Il bottom dello stem è asimmetrico: il lato che è rivolto verso lo switch plate ha infatti una rientranza squadrata. [image: 1726416344927-alps_14.jpg] Top e bottom hanno forme più squadrate e regolari rispetto alla controparte Cherry, con una sezione che è rettangolare. [image: 1726416817630-alps_15.jpg] [image: 1726416824080-alps_16.jpg] Il bottom è praticamente piatto, tranne che per tre sporgenze - poco pronunciate - che servono quale fermo per la molla e per lo stem. Gli switch Alps SCKL/SKCL sembrano quindi composti da 5 o 6 parti, dove la componente variabile è data dal secondo plate, quello che è presente solo nelle varianti tactile o clicky. [image: 1726417243780-alps_17.jpg] La procedura di apertura degli switch Alps è molto simile a quella utilizzata per i Cherry. [image: 1726417319038-alps_18.jpg] Il protagonista però indiscusso di questa serie è l'iconico switch plate, un piccolo concentrato di precisione e tecnologia. [image: 1726417425173-alps_19.jpg] [image: 1726417434607-alps_20.jpg] A prima vista è impossibile sospettarlo ma questo piccolo componente è composto - solo lui - da ben sei parti. Ma attenzione: al netto della lamina metallica, che si può rimuovere e riposizionare facilmente, accedere al resto dei componenti è un'operazione che di fatto rompe il plate, rendendo impossibile riassemblarlo nel modo corretto. Ciò che segue non deve quindi essere replicato, è mostrato qui a scopo puramente didattico. Il plate è costruito attorno ad un alloggio in plastica sul quale sono affrancati, sovrapposti, più componenti, tenuti in posizione da due piccoli fermi - sempre in plastica. Una lamina metallica, dotata della foglia che rimane poi a contatto con lo stem, è inserita a cavallo dell'alloggio in plastica, tenuta in posizione per mezzo di un semplice incastro a pressione. [image: 1726417916644-alps_21.jpg] Il procedimento di produzione, una volta inseriti e posizionati i vari componenti, li affranca con una saldatura plastica in corrispondenza dei due perni inferiori, rendendo tale operazione non reversibile. Per poter aprire il componenti è necessario rimuover i due sottili fermi con una lama. [image: 1726418067591-alps_22.jpg] Osservando il plate dal basso è evidente come i due pin di contatto siano quasi allineati in orizzontale e si può intravedere come siano di fatto connessi con due plate sovrapposti. Per meglio comprendere come sia possibile che non generino contatto è necessario aprire il componente. [image: 1726418248121-alps_23.jpg] [image: 1726418254548-alps_24.jpg] La lamina metallica è facilmente rimovibile: togliendola è possibile notare come ospiti un pin metallico appena pronunciato, a forma semisferica, sul lato interno, e in corrispondenza di questo l'alloggio in plastica rivela una sottile linguetta, libera di flettere, essendo agganciata solo dalla parte della base. [image: 1726418531440-alps_25.jpg] Possiamo quindi iniziare a farci un'idea sul meccanismo di attivazione: lo stem, scendendo verso il basso, comprime la lamina metallica, che a sua volta preme sull'alloggio in plastica, con massima efficacia proprio in corrispondenza del pin semisferico. Per andare oltre nella nostra analisi è necessario rimuovere i fermi in plastica: per far questo ho utilizzato un interruttore ormai fallato, con un pin danneggiato durante le operazioni di dissaldatura descritte qui sopra. [image: 1726418733809-alps_26.jpg] Una volta rimossi i due fermi, rimuovendo il contatto superiore ecco comparire una sottilissima membrana isolante trasparente, quasi impossibile da notare altrimenti. [image: 1726418833142-alps_27.jpg] [image: 1726418883006-alps_28.jpg] Non è un caso che questa serie di switch venga chiamata «complicated Alps»: la tolleranza di queste componenti è infatti minima e lo spessore isolante è ciò che garantisce che non ci sia contatto se non in concomitanza di una certa pressione, esercitata in corrispondenza del pin metallico. [image: 1726419052105-alps_29.jpg] [image: 1726419112291-alps_30.jpg] La gabbia in plastica utilizza due pin posti in basso per tenere fermi e allineati i vari componenti: da notare la forma allungata del pin di contatto, che richiama molto da vicino il crosspoint contact dei Cherry. [image: 1726419361290-alps_31.jpg] Ma non è ancora finita: se si osserva infatti da vicino il secondo contatto si scopre che in realtà non si tratta di un unico pezzo bensì di due componenti distinte, tenute insieme da una piccolissima saldatura. [image: 1726419477666-alps_32.jpg] [image: 1726419484838-alps_33.jpg] Il secondo contatto ha di fatto una struttura a ferro di cavallo, su cui è affrancata una sottile lamina conduttrice: per rimuoverla è necessario applicare una certa forza, andando a rompere la piccola saldatura applicata in corrispondenza del pin. [image: 1726419691999-alps_34.jpg] La prima volta che ho provato a sezionare uno switch plate Alps sono rimasto pertanto abbastanza perplesso: sono la bellezza di sei componenti, assemblate con estrema precisione a formare un unico pezzo di dimensioni assai ridotte, realizzato mediante un processo di produzione che ne rende praticamente impossibile alcuna modifica o riparazione. [image: 1726419867575-alps_35.jpg] Per un singolo switch dobbiamo quindi considerare in definitiva la bellezza di almeno dieci componenti - undici (secondo plate) se consideriamo le varianti tactile/clicky. [image: 1726419973164-alps_36.jpg]
  • Selezione dei gruppi di acquisto più interessanti per tastiere meccaniche ed accessori

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    yLotharY
    È sempre bello vedere un progetto arrivare a destinazione dopo un lungo periodo di gestazione, ed è questo il caso della Curve0 - che seguiamo ormai da oltre 2 anni. [image: 1730840357016-kbd_60_curve0_gb.jpg] kdb0 ha optato per gestire direttamente il GB, con tutti i rischi del caso: è quindi online la pagina dello store personale. Si parte da un interessante prezzo di USD 75,00 per il kit completo: case in acciaio piegato PCB con daughterboard piedini di diverse altezze [image: 1730840748480-kbd_60_curve0_gb_kit.jpg] Davvero interessante la PCB, progettata per poter seguire la curvatura del profilo - forse abbiamo trovato per davvero l'utilità dei flex-cuts! [image: 1730840971821-kbd_60_curve0_gb_pcb.jpg] Si tratta ovviamente di un esperimento - e per tale deve essere valutato ma credo che progetti come questo siano il vero cuore del nostro hobby: poter provare soluzioni meno convenzionali ad un prezzo ultra-accessibile e con molto divertimento. Ho provato a fare una simulazione di spedizione in Italia e il costo finale è risultato pari a circa USD 107,00 ovvero circa EUR 98,00 - spedizione e IVA incluse. Mio grande rammarico - si può facilmente immaginare - è la mancanza del supporto ISO ma in questo caso è totalmente giustificata dalla natura del progetto stesso - e non da un'odiosa indifferenza. Il GB sarà aperto fino a fine mese - 30 Novembre 2024 - e l'ETA è fissato per il Q1 2025. Sono tentato...
  • Selezione delle verifiche di interesse più interessanti per tastiere meccaniche ed accessori

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    yLotharY
    Piperaceae ci riprova... e vediamo come va questa volta... [image: 1739307976618-dcs_ulivi_render_ic.jpg] Il set è ispirato alla mitica Keyboard 2 dell'Olivetti M24 (P/N ANK 2462) - storico modello della casa italiana, in pratica il clone dell'ancor più mitico IBM 5150... ovvero quello che ancora oggi chiamiamo «PC». Tradotto: non stiamo affatto scherzando. https://youtu.be/E3ZeBWD6nSo L'operazione nostalgia è quantomeno efficace e punta dritta al cuore con una combo davvero unica: ispirazione ad un mostro sacro della storia dell'informatica profilo DCS unito al rilancio di Signature Plastics set alphas in italiano [image: 1739308974237-dcs_ulivi_base_kit_ic.jpg] [image: 1739308980190-dcs_ulivi_south_kit_ic.jpg] È fondamentale sostenere questo set attraverso il form di IC e dare sostanza ai numeri per il kit «meridionale».
  • Selezione dei pre-ordini più interessanti per tastiere meccaniche ed accessori

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    yLotharY
    Davvero interessante e golosa la nuova proposta di Qwertykeys che espande la propria serie Neo con i due nuovi modelli CU in layout 60% e 65%. [image: 1740953233915-kbd_65_neo_cu_65.jpg] Le due board sono in pre-ordine presso i nostri amici di @coffeekeys e si parte da un incredibile prezzo pari a EUR 229,36 per i modelli con un generoso bottom in bronzo: le varie sezioni del sito sono già online. Come da prassi abbiamo una completissima pagina Notion con tutte le informazioni più dettagliate. https://youtu.be/nK20dEMyZcI Le board offrono un doppio sistema di mount: isolated top mount e PCB gasket mount, e la cosa incredibile - per il prezzo - è la sua composizione a 3 pezzi con un logo sul bottom composto - solo quello - da altri due pezzi. Impressionante. I tempi di consegna dovrebbero essere molto veloci, circa 4 settimane dalla conferma dell'ordine, su base settimanale.
  • Le recensioni originali delle tastiere meccaniche assemblate dalla nostra community

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    yLotharY
    [image: 1720950123997-salvation_cover_top.jpg] TL;DR » la Salvation è una di quelle board che in media non colpisce molto l'attenzione: non ha nulla di particolarmente attraente a livello estetico, ed ha un sistema di mount poco usuale. Ma è proprio uno di quei casi dove l'apparenza inganna: sono pronto infatti ad affermare che dovrebbe essere presente in ogni collezione che si rispetti, perché è fatta da chi ama le tastiere, per chi ama le tastiere. Consigliatissima. [image: 1720950159396-salvation_cover_bottom.jpg] La mia build: case: alluminio (Momentum Red) plate: FR-4 (layout ISO) PCB: Wilba.Tech WT60-D Weirdflex 2021 switch: AEBoards Naevy V1.5 lubrificati con TriboSys 3203 stabs: C3 Equalz V3 lubrificati con Krytox XHT-BDZ keycaps: MV Terminal Keycaps R2 [image: 1720950195135-salvation_cover_back.jpg] La storia della Salvation è stata lunga e a tratti decisamente complicata: ma si tratta di una storia (fortunatamente) a lieto fine. Il progetto è nato infatti in piena pandemia come collaborazione tra Salvun e Wilba: prodotta direttamente da Salvun, il GB è stato illimitato... ed è andato fin troppo bene. Non dimentichiamocelo: in quel periodo il nostro hobby era probabilmente ai massimi livelli mai registrati. Questo ha prodotto numeri incredibili e la produzione della board ha richiesto ben 2 anni: ho fatto il mio ordine il 3 Maggio 2021 e ricevuto la mia Salvation il 7 Marzo 2023. [image: 1720950213378-salvation_cover_side.jpg] Nel mentre, il mondo (in generale) e il nostro hobby sono cambiati parecchio. Salvun è stato messo a dura prova da questa esperienza - e non ne ha fatto di certo segreto, condividendolo in diversi momenti sul proprio server Discord - e alcuni errori sono stati immancabilmente fatti. Nel mio piccolo ad es. ho ricevuto alla fine la board del colore sbagliato, rossa anziché argento. Ma erano passati oltre due anni ed ho accettato questo sbaglio "fortuito" di buon animo: nel mentre avevo già scelto un'altra board con la colorazione argento mentre non ne avevo ancora nessuna rossa. Fino a quel momento l'idea di avere una board rossa non mi aveva mai entusiasmato particolarmente ma... con la Salvation davanti agli occhi ho cambiato subito idea: me ne sono innamorato ed ho pertanto deciso di tenerla. E per fortuna! Non tutti i mali vengono per nuocere, come si dice: e anche in questo caso il detto si è dimostrato più vero che mai. La lunga attesa e i numeri elevati - insieme alla possibilità da parte di Salvun di anticipare i costi di acquisto del materiale, e di poterne ovviamente gestire internamente la lavorazione - hanno permesso di fare scala, e da qui sono nati due piccoli vantaggi per i partecipanti al GB: una custodia da trasporto rigida - che inizialmente non era prevista un artisan griffato Salvun - come omaggio per la lunga attesa Non sono certo fattori che fanno cambiare la propria prospettiva sulla faccenda ma di certo sono piccoli gesti che hanno aiutato la community a digerire alcuni problemi, primo fra tutti la lunga attesa. [image: 1720365621385-salvation_01.jpg] [image: 1720365764981-salvation_03.jpg] L'esperienza di unboxing è stata quindi piacevole: la custodia è di ottima fattura, sufficientemente resistente, e presenta un alloggio per la board completamente custom, disegnato appositamente per le sue forme. Le ZIP presentano un tag griffato: quella esterna ne ha addirittura due, uno marchiato Salvun e l'altro Wilba. [image: 1720365727678-salvation_02.jpg] Simpatico l'adesivo che cerca di sdrammatizzare la lunga attesa con un gioco di parole. [image: 1720365790381-salvation_04-resized.jpg] Il contenuto del kit è molto compatto: piedini neri in silicone leve di sospensione in FR-4 spessori in PORON pin di contatto in silicone nero viti e distanziali [image: 1720365872482-salvation_05.jpg] Per una build normale tutti i componenti sono in numero abbondante, con unità extra in caso di errori/riparazioni. [image: 1720365920278-salvation_06.jpg] [image: 1720365926756-salvation_07.jpg] I pin di contatto in silicone sono stati oggetto di riprogettazione nel corso del lungo periodo di lavorazione CNC da parte di Salvun: inizialmente erano semplicemente adesivi, sono stati poi modificati per presentare un innesto specifico nelle leve di sospensione. Alcuni recensori infatti avevano riportato problemi nel mantenerli in posizione, specie da parte di chi avesse una digitazione un po' pesante. [image: 1720366027789-salvation_08.jpg] Le viti sono tutte M2 ma di lunghezza e colorazione differente: quelle argento sono più lunghe (4 mm) e sono utilizzate per fissare le leve di sospensione al bottom, quelle nere sono leggermente più corte (3 mm) e servono per serrare i distanziali in posizione e fissare la PCB al bottom. [image: 1720366062666-salvation_09.jpg] Oggi è possibile ottenere plate extra in altri materiali (alluminio, ottone e PC) ma al tempo del GB l'unica opzione era quella in FR-4, con la possibilità però di poter scegliere un layout fisso ANSI o ISO: non smetterò mai di ripetere che è questo l'unico approccio corretto alla questione, oltre che un segno di grande rispetto per tutti gli appassionati (indipendentemente dal proprio schieramento). Interessante anche la possibilità - ma solo per la versione in FR-4 - di poter trasformare il plate da full ad half (operazione a senso unico, per la quale è necessario avere strumenti adatti - come ad es. un Dremel). Al momento del GB - contrariamente a quanto faccio (e consiglio di fare) normalmente - non ho preso nessun componente doppio: pertanto mi sono giocato una build con il plate intatto - anche se conto di farne una seconda con half plate (per questo prenderò un plate ad hoc da Salvun). [image: 1720366183498-salvation_10.jpg] La Salvation è stata pensata da Wilba per permettere a noi appassionati di poterla personalizzare in diversi aspetti e tra questi c'é sicuramente l'aspetto flessibilità: la PCB realizzata ad hoc è una rivisitazione della serie WT60 ed è accompagnata dal nomignolo «Weirdflex» perché - come dice il nome stesso - presenta degli evidenti tagli longitudinali in corrispondenza della zona alphas, pensati per andare ovviamente in accoppiata con una build half plate o plateless. Nulla vieta però di utilizzare altre PCB della stessa serie - come ad es. la WT60-C - così come altre board compatibili allo standard Poker2. [image: 1720366246180-salvation_11.jpg] Sull'operato di Wilba ovviamente non si può dire nulla e nel mio caso ho optato per una build con plate anche - e soprattutto - perché la mia PCB era parecchio imbarcata: non ho modo di valutare questo aspetto perché mi manca un confronto con altre unità ma cercherò di trovarne altre per poter valutare al meglio. [image: 1720366321101-salvation_12.jpg] N.B. la PCB è compatibile con una bottom row standard ma il plate supporta solo il layout Tsangan con barra da 7u. La PCB monta un classico ATmega32U4, supporta il LED sotto al CAPS-LOCK, espone interfaccia ISP con aggancio Tag-Connect - che è sempre una garanzia di salvezza quando le cose vanno male - ed è compatibile con lo standard Unified Daughterboard: per gli amanti delle custom non si può chiedere di meglio. [image: 1720366403419-salvation_13.jpg] [image: 1720366442526-salvation_14.jpg] La sfida raccolta da Salvun e Wilba è stata quella di produrre un gran numero di unità senza abbassarne la qualità ma studiando una soluzione unibody che potesse contenere sia costi che tempi di lavorazione: i più conservatori hanno un po' snobbato questo approccio, classificando la Salvation come una banale tray-mount. Questo è un enorme errore - e fa capire come spesso (forse anche troppo) i pregiudizi nel nostro hobby abbiano molto più peso che non la curiosità di sperimentare... prima di parlare. [image: 1720366485897-salvation_15.jpg] È vero, è vero: tecnicamente la Salvation è una tray-mount ma lo è nel modo più originale e ingegnoso che si sia fin qui visto. Non solo: è anche dannatamente divertente da assemblare, di gran lunga l'esperienza di build più simpatica che mi sia capitato di affrontare. [image: 1720366609540-salvation_20.jpg] Come è noto, le board con sistema tray-mount sono molto rigide: ci sono alcuni piccoli espedienti che si possono adottare - come ad esempio PCB con flex-cuts o distanziali in silicone - per addolcirne la sensazione ma alla lunga... digitare su queste tastiere stanca, e anche parecchio. [image: 1720366627270-salvation_21.jpg] Quel furbetto di Wilba ha quindi trovato una soluzione davvero semplice e geniale: il bottom presenta degli inviti dove fissare - ad una sola delle estremità - delle sottili linguette in FR-4, che sono quindi libere di flettere verticalmente. Per evitarne il contatto diretto con il fondo è sufficiente posizionare dei piccoli bottoni in PORON proprio all'interno dei singoli alloggi (la posizione mediana è indicata con un lieve incisione a forma di punto). Tutto è pensato per poter essere personalizzato e anche in questo caso Wilba non si smentisce: avvicinando la posizione del bottone al punto di fissaggio si aumenta la flessione della linguetta, e così il grado generale di morbidezza della board durante la digitazione. Al contrario, posizionando il bottone lontano dal punto di ancoraggio, la rigidità della linguetta diventa decisamente più marcata. «It's the physics, baby». [image: 1720366653739-salvation_17.jpg] Tornando un attimo ad osservare il case, benché sia rimasto davvero colpito dalla bellezza di questo «Momentum Red» e dalla sua brillantezza, sono evidenti i segni di lavorazione dovuti al passaggio di anodizzazione, soprattutto i classici puntini di contatto visibili nel bordo interno laterale: è un problema noto questo - ed osservando diverse foto in rete ho potuto constatare che lo stesso difetto è riscontrabile in tutte le unità, fa quindi parte di un processo ripetuto e volutamente studiato - ma lascia un po' l'amaro in bocca notare alcuni lievi graffi - questi invece sono sicuramente dovuti ad un qualche grado di disattenzione durante il maneggiamento dell'unità. [image: 1720366700520-salvation_16.jpg] Ma alla fine tutto quello che è interno non conta poi così molto e il rivestimento esterno è privo del benché minimo difetto: bene così - disappunto iniziale a parte. [image: 1720366737557-salvation_18.jpg] La Salvation ha un fondo davvero semplicissimo, nel quale trova posto solo il logo inciso di Wilba - e quattro piedini in silicone di dimensioni più che generose (e che fanno alla grande il proprio mestiere). [image: 1720366758805-salvation_18b.jpg] [image: 1720366772361-salvation_18c.jpg] Nella parte interna del bottom c'é però spazio per un peso in ottone - anche se non sembra, è in colorazione nera grazie al rivestimento in Cerakote - dalla singolare forma a diamante - trovata ingegnosa per accomodare i percorsi delle linguette di sospensione (approccio che è poi stato migliorato con la Redemption, ma questa come si dice «è un'altra storia»...). La board è molto più massiccia di quanto possa sembrare, circa 1,5 Kg una volta assemblata: il solo bottom vale 1.188 g, di cui 206 g sono per il peso in ottone. Il sistema di mount prevede ben 12 punti di sospensione e tra questi: 8 sono punti di appoggio normali 4 sono punti di aggancio alla PCB Dei quattro punti di aggancio, i due laterali sono stati pensati per essere compatibili con altre PCB ma nel caso si utilizzi la WT60-C sono assolutamente superflui - e per questo nella mia build non li ho utilizzati. Il bottom presenta degli incavi disegnati apposta per ospitare le ali di sospensione e le due tipologie sono facilmente distinguibili: i punti di aggancio infatti hanno una seconda cavità in corrispondenza dei distanziali, laddove trova alloggio la vite che li tiene in posizione. Per entrambe le tipologie è invece presente il punto di ancoraggio e il relativo invito per la vite di serraggio. All'interno dell'incavo è segnato il punto consigliato dove posizionare i piccoli spessori in PORON: questi infatti possono essere spostati e in base alla propria posizione possono variare sensibilmente il grado di flessione della board. Il processo di build è qualcosa di davvero molto divertente e molto diverso da quello che una board standard normalmente prevede: per qualcuno questa potrebbe essere una sorta di scocciatura, per me invece è stata fonte di grande divertimento e un motivo in più per godermi tutta la fase di preparazione. [image: 1720366928633-salvation_22.jpg] Le ali di sospensione, fabbricate in FR-4, necessitano di un minimo di lavoro: arrivano infatti ancora affrancate al proprio supporto e pertanto devono esserne separate. Mi sono aiutato con un paio di pinze - che ho ricoperto con del nastro di carta, giusto per evitare di graffiare e/o rovinare i supporti - e il processo è davvero molto semplice. [image: 1720366984904-salvation_23.jpg] Una volta separate, alle estremità delle ali rimane traccia dei punti di contatto e questo è sicuramente un difetto da correggere: oltre che per un fattore puramente estetico, anche per un fattore funzionale - ovvero evitare possibili attriti con le pareti dei relativi alloggi, nel bottom. Ho trovato molto semplice risolvere il problema con della semplice carta vetrata, e il risultato è stato più che ottimo. [image: 1720367014435-salvation_24.jpg] [image: 1720367051438-salvation_25.jpg] Anche i pin di contatto non arrivano sfusi e devono essere separati: il processo anche in questo caso è davvero semplice ed è possibile farlo serenamente utilizzando le dita. Una volta separati i PIN presentano dei residui di silicone che possono essere rimossi facilmente aiutandosi ad esempio con un paio di pinzette. [image: 1720367075019-salvation_26.jpg] ] Le ali di supporto sono state disegnate - intelligentemente - per essere di fatto simmetriche e i fori che sono applicati alle loro estremità sono di diametro identico: per questo motivo non importa da quale parte venga inserito il pin di contatto in silicone. [image: 1720367153236-salvation_27.jpg] I pin in silicone sono messi in posizione semplicemente ad incastro e posso confermare dopo diversi mesi di utilizzo che non sono mai usciti dalla propria posizione. In questo modo gli 8 punti di appoggio sono pronti. [image: 1720367167079-salvation_28.jpg] Le due ali di aggancio alla PCB non utilizzano i pin in silicone ma dei distanziali che sono invece tenuti in posizione per mezzo di viti: i distanziali hanno infatti un foro filettato che li attraversa completamente dove da un lato una vite li tiene saldi all'ala di sospensione, dall'altro una seconda vite li tiene in contatto con la PCB - in questo modo l'insieme di PCB ed eventuale plate non corre il pericolo di staccarsi (ad es. in caso di trasporto o manipolazione della board). [image: 1720367182692-salvation_29.jpg] Il risultato finale è davvero accattivante e i punti di contatto sono allineati con cura: anche gli spessori dei pin in silicone e dei distanziali sono stati curati attentamente (circa 4,0 mm per i primi e circa 3,5 mm per i secondi) così da garantire una minima tensione di contatto, agevolata dal peso di PCB, plate (se utilizzata), switch e keycaps una volta terminata la build. [image: 1720367210536-salvation_30.jpg] È un sistema tanto semplice quanto ingegnoso e dopo aver passato davvero tanto tempo insieme a questa board mi chiedo come mai nessuno abbia pensato di riprenderlo e proporlo in altre tastiere. [image: 1720367251850-salvation_31.jpg] Dopo aver preparato PCB/plate e saldato gli switch, il tutto viene posto in posizione in modo molto semplice, appoggiandolo sui pin in silicone: è necessario avere giusto in minimo di malizia, inclinando leggermente verso il basso il lato superiore, così da facilitare l'innesto della porta USB-C con il rispettivo invito - invito che in ogni caso ha un buon gioco, poiché deve garantire sufficiente margine di movimento per assecondare la flessione della PCB. [image: 1720367267989-salvation_32.jpg] Tramite due viti - e relativi fori passanti attraverso il plate - è possibile infine affrancare il tutto al bottom, tenendolo in posizione. [image: 1720367284165-salvation_33.jpg] Una volta inseriti i keycaps la build è completa e le tolleranze sono ottime: talmente ottime che inizialmente ero un po' preoccupato circa la tenuta in posizione di PCB/plate. Il sistema di mount si è rivelato invece assolutamente affidabile, anche dopo mesi di utilizzo non ho avuto in benché minimo problema e mai ci sono stati episodi di slittamento o interferenza. Lo devo proprio dire, in questo: Wilba... «chapeau!». [image: 1720367301654-salvation_34.jpg] Ho partecipato al GB originale e ho speso EUR 295,00 per il kit standard - case Lightning Silver (poi arrivato con finitura Momentum Red), PCB da saldare WT60-D e plate in FR-4 con layout ISO - IVA inclusa, spese di spedizione escluse. Oggi la stessa board costa EUR 337,77 ma il plate incluso è solo ANSI, quello ISO è disponibile e costa EUR 15,13 - da acquistare a parte - portando quindi il valore totale a EUR 352,90. Veniamo infine alle mie considerazione finali: sono soddisfatto del mio acquisto? Assolutamente sì, senza il benché minimo dubbio o incertezza. Consiglierei questa board a chiunque (neofiti a parte, lo spiego dopo) e sono sicuro che non farei nessuna brutta figura. il prezzo è forse il suo difetto più grande: per quelli che sono oggettivamente i costi di lavorazione, è un po' alto - lo era già in fase di GB ed oggi, con oltre EUR 50,00 in più, lo è ancor di più. La board è un unico pezzo, le finiture sono semplici, ci sono solo smussi senza alcun raccordo, le linee sono geometriche: tutto è stato pensato per essere ottimizzato, replicato in serie ed «economico». Nel 2021 quel valore poteva essere recepito come «economico», oggi purtroppo non è più così: è forse questo il fattore che ostacola maggiormente questa board e la rende interessante solo per una certa fascia di appassionati. IMHO il suo giusto collocamento dovrebbe essere poco sotto a EUR 250,00 - almeno per le colorazioni più economiche. l'esperienza di build è favolosa - almeno per chi è già sufficientemente navigato: è qualcosa di diverso, di meno noioso, di più appagante. Mentre la si assembla risulta naturale il chiedersi del perché di alcune scelte, e questo porta ad appassionarsi maggiormente al progetto. le potenzialità di personalizzazione sono pressoché infinite e tutta la board - tutta - è stata pensata proprio per questo: dal formato della PCB, alla possibilità di sperimentare materiali diversi (per le ali di sospensione, per gli spessori, per il plate), al formato del plate (full o half), fino ai piccoli micro-aggiustamenti che si possono fare - come ad esempio la posizione degli spessori - per cambiare risposta e suono della tastiera. è una delle board - tra quelle che ho potuto provare direttamente - che suona meglio e al momento è di sicuro al primo posto nella mia personale classifica per la resa della barra spaziatrice: l'utilizzo di una 7u rendere la cosa ancora più evidente. bene e male per il supporto ai vari layout: lodevole il fatto che sia possibile scegliere un plate con layout dedicato ANSI o ISO - anche se oggi per il formato ISO è necessario spendere qualche soldo in più - e meno lodevole il fatto che il plate non supporti la classica barra da 6,25u. La scelta è stata fatta sicuramente per rendere i punti di sospensione sotto alla barra perfettamente simmetrici rispetto allo switch. i punti di contatto sono perfettamente simmetrici: sebbene visivamente siano molto belli da vedere, a livello funzionale possono non piacere a tutti, specie a chi preferirebbe non averli sotto alla barra spaziatrice. C'é da dire che alla prova pratica questo si percepisce davvero poco e un formato compatto come un 60% aiuta molto in questo. è incredibile come, pur essendo di fatto una tray mount, questa board non stanchi assolutamente le dita anche nel caso di lunghe sessioni di digitazione: davvero notevole. In conclusione: la Salvation non è evidentemente una tastiera perfetta, in senso assoluto, ma di sicuro è la tastiera perfetta per gli amanti delle custom in generale e per quelli che del «custom» fanno la propria passione. In un panorama affollatissimo, con molte 60% che oggi utilizzano un sistema di mount O-ring, comprese board di fascia alta, la Salvation svetta in modo nitido, sia per la sensazione che restituisce in fase di digitazione, sia per il suono - eccellente. Wilba in questo ha fatto davvero centro e il buon Salvun è riuscito a portare a termine quella che - a fine GB - sembrava davvero un'impresa titanica. Non è una board fatta per chi inizia - anche se sarebbe un inizio diciamo coi fiocchi - ed è piuttosto pensata per i veri amanti, specie per chi è nell'hobby da un po' di tempo ed ha bisogno di qualcosa di nuovo con cui divertirsi. Per me la Salvation è la board che ha ridisegnato completamente il significato di tray mount: dopo di essa, sarà difficile prendere in considerazione altre tray mount (anche la Mason 60 ora mi sembra distante davvero anni luce). L'ho utilizzata per mesi, ed è ancora sulla mia scrivania perché ogni tanto ho bisogno di riprovarla... e pensare a quali modifiche posso fare per sperimentare un po'. È la prima volta che in una prova lo scrivo ma lo penso davvero: per me la Salvation è un «must have» da avere nella propria collezione. Punto. Come sempre, per chi fosse interessato, sono qui ben felice di rispondere a tutte le domande del caso. Ahoy!!!
  • Keyboard Builders' Digest

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    yLotharY
    Per chi non lo conoscesse il KBD - Keyboard Builders' Digest- è un appuntamento fisso - ed un must - per la nostra community: pubblicato settimanalmente da ormai un anno, raccoglie gli articoli e i progetti più interessanti nel mondo delle tastiere meccaniche custom - e non solo. La nostra fantastica community è fatta di persone con un grande estro e incredibili capacità di progettazione e modellazione: il KBD cerca di portarle alla luce e far conoscere a tutti alcuni tra i progetti più creativi e che meritano sicuramente un'attenzione particolare benché al di fuori spesso della luce dei riflettori. Progetti fatti dai makers, per i makers. Consultabile liberamente online, ci si può iscrivere e la si può ricevere direttamente via email tutte le settimane. Andrò a segnalare qui le nuove uscite e si parte ufficialmente con il numero 54! [image: 1638221290732-00004_kbd_54.jpg]
  • Vescovo Nuova QZERTY

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    VescovoAlessioV
    Ciao a tutti, sono Alessio Vescovo e sono qui su invito di yLothar a presentarvi un mio personale progetto. Il mio lavoro è quello del restauratore di macchine da scrivere, come potete immaginare si tratta di un mestiere molto particolare e sono un dei pochi al mondo a svolgerlo per lavoro. Restaurare non è sinonimo di riparare; facendo un parallelo semplicistico con il settore delle automobili si può affermare che la riparazione è il mercato per tutti mentre il restauro è mercato di lusso. Scrivendo quindi ogni giorno con layout QZERTY mi sono accorto della sua effettiva superiorità per scrivere la nostra lingua rispetto al QWERTY e delle limitazioni di quest’ultimo (mancanza È, «», ecc.). La tastiera che vi sto presentando è unica nel suo genere perché non nasce per risponde alle esigenze del mondo "Mechanical Keyboard", dominato da Gamer patologici ed altre figure mitologiche poco comprensibili. Ma nasce per rispondere all’esigenza fin oggi inevasa di professionisti italiani quali avvocati, notai, scrittori, che potranno così avere un lussuoso strumento di lavoro, per migliorare la loro quotidianità e dare un tocco unico al loro ufficio. L’estetica non nasce dal minimalismo frenetico delle tastiere moderne, ma dall'ispirazione ai materiali e alle finiture qualitative di un’altra epoca. [image: 1691928912495-padova-italia-laterale-rit-resized.jpg] [image: 1691928924098-vista-frontale-rit-resized.jpg] Link alla pagina dedicata del sito www.vescovorestauri.it
  • Brazen Studio - Liquidazione

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    yLotharY
    Brazen Studio ha messo online una pagina dedicata alla liquidazione per alcuni unità di prototipo, B-stock e produzioni singole a prezzi decisamente interessanti. [image: 1742634134186-00211_brazen_clearance.jpg]
  • Keycult Zero

    60% keycult in-stock novelkeys
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    yLotharY
    Che la collaborazione tra NovelKeys e Keycult avrebbe portato nuovi modelli era ormai assodato ma sono rimasto sorpreso nel vedere quale primo risultato una tastiera modulare e quasi... economica. Ecco a noi la Zero. [image: 1741298158580-00209_keycult_zero.jpg] A prima vista sembra tutto ruotare attorno alla modularità più spinta, unita all'uso di materiali meno convenzionali come il sughero. Di base si tratta di una 60%, convertibile in layout WK, WKL o HHKB tramite accenti magnetici. Incredibilmente pare che la PCB sia universale e che siano disponibili plate in layout ISO. La composizione più economica parte da USD 195,00 ma le combinazioni di colori e materiali non sono moltissime... e IMHO non così azzeccate... Non la trovo così convincente a prima vista, onestamente.
  • Dove comprare krytox 205g0?

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    K
    Ciao ragazzi, una domanda: su quale store potrei acquistare del Krytox 205g0? Dando un'occhiata in giro, ho trovato Khor e Keygem come i più convenienti, ma comunque non sembrano essere il massimo... In realtà, possiedo già del 205g0 che ho acquistato su Amazon due anni fa, ma mi è stato detto che è uno di quei lubrificanti cinesi/205g0 generico e mi è stato sconsigliato... Hanno affermato che, col tempo, si assottiglia e si separa. Voi cosa ne pensate? Conoscete qualche altro store? Grazie mille in anticipo!
  • Aiuto pcbway

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    C
    Ciao a tutti volevo un consiglio e un piccolo aiuto per far creare una pcb sul noto sito pcbway ma non ci capisco na mazza ho una weikav lucky 65 che adoro sia come sound che come form factor ma purtroppo la pcb fa letteralmente pena e ora non funzionano nemmeno più i led (cosa che mi interessa) volevo un aiuto per poter farmi fare una pcb compatibile con il mio case e che abbia le varie funzionalità che mi interessano tipo BT led south face e VIA come devo fare? ho chiesto aiuto sul loro sito ma mi hanno detto di usare il configuratore e non ci ho capito nulla. grazie in anticipo a tutti.
  • Sconti su proto[Typist]

    sconti prototypist
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    yLotharY
    proto[Typist] compie 5 anni!!! Per festeggiare - ancora per pochissime ore - sono attivi diversi codici sconto su tutto quello che è in-stock. Codice 50%OffDeskmats - 50% su tutti i deskmat Codice 40%OffArtisans - 40% su tutti gli artisan Codice 30%OffKeycaps - 30% su tutti i keycaps Codice 20%OffKeyboards - 20% su tutte le tastiere Codice 10%OffSwitches&Accessories - 10% su switch, tool e accessori Correte!
  • Comparsate

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    yLotharY
    Prendo spunto da questo simpaticissimo topic su KeebTalk, ovvero stanare le nostre amate tastiere quando fanno capolino all'interno di film e serie TV. Non ci sono grandi regole e non importa se le tastiere avvistate siano reali oppure oggetto di finzione: l'importante è che ci siano!
  • Nuovi avvistamenti

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    yLotharY
    Quale migliore modo per inaugurare questo nuovo topic se non iniziare davvero con una bomba: la prossima Hippo TKL by Jacky Lab. [image: 1726085146677-00201_hippo_01.jpg] [image: 1726085153069-00202_hippo_02.jpg] La board ha fatto capolino al momento solo sul server Discord di Jacky, insieme ad un'altra succosissima notizia: pare che la S7-Elephant sia pronta per tornare!!! La nuova Hippo riprende fedelmente le linee della serie «Chonker» e i primi render mi hanno letteralmente fatto strabuzzare gli occhi: bellissima. Non ci sono ancora molte informazioni ma è stato anticipato che la PCB sarà tri-mode - cavo, bluetooth e radio - mentre per il case ci saranno meccanismi a sgancio rapido e connessioni magnetiche. Prezzo indicativo: USD 450,00 - che per questa bestiolina è assolutamente accettabile. [image: 1726085872568-00203_hippo_03.jpg] L'unica cosa di cui al momento non si può essere più di tanto contenti è la tiratura prevista: solo 100 unità. È vero, non è un periodo particolarmente spumeggiante, però... Non vedo l'ora di veder apparire il post di IC su geekhack - che dovrebbe arrivare a breve.
  • Mappa IT su ANSI US per Windows

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    MechanoM
    Avete già scaricato la mia mappa IT su ANSI US per Windows? Permette di usare la tastiera ANSI US per scrivere in italiano con tutte le vocali accentate senza l'uso di tasti muti. https://sourceforge.net/projects/italian-map-on-us-ansi/ [image: 1727018725222-5432dd4f-054d-4c1c-9403-9429b11c4b7b-image.png]
  • Make or buy?

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    mauogM
    Rieccomi... dopo le ormai volate vacanze ritorno sul mio progetto di conquistarmi la mia prima tastiera meccanica. Diciamo di aver capito, provato e avere delle preferenze sugli switch che la tastiera dovrebbe avere. Ora come mi consigliate di procedere? Mi sembra di avere capito che le strade sono due: un assemblaggio completo che seppure più costoso è customizzabile fino all'ultima vite oppure un acquisto di una tastiera già pronta dove magari si "aggiusta" qualcosa. Esiste anche una via di mezzo del tipo compro PCB+plate+case con tutti gli ammennicoli in blocco e poi ci monto il resto? Devo dire che qui mi sono un po' perso... Il mio interesse è principalmente sulle tastiere 75% o 65% wireless (preferibilmente) (e spero si possano accoppiare a più di un device) Non ho particolari problemi con il layout ISO o ANSI. Mi piacerebbe però non perdere le accentate italiane. Grazie
  • MonacoKeys PBT Classic (supporto ISO-IT)

    monacokeys pbt dye-sub cherry
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    yLotharY
    Grazie a Matteo di @coffeekeys ho potuto toccare con mano la nuova proposta di MonacoKeys ovvero un set - di stampo classico - in PBT dyesub: quanto segue sono le mie personalissime opinioni e ringrazio tantissimo @coffeekeys per avermi dato la possibilità di testare questi keycaps (per trasparenza: non li terrò, saranno quindi restituiti). Il packaging è carino e di buona qualità: i keycaps sono alloggiati in tray di plastica, all'interno di un contenitore in cartone (dotato di una comoda finestra per poterne verificare facilmente e velocemente il contenuto) che a sua volta è inserito - modello astuccio - in una fascia di carta plasticata. Nulla di eclatante ma sicuramente più comoda e durevole rispetto ad altre soluzioni. [image: 1722158125520-monacokeys_12.jpg] [image: 1722158776367-monacokeys_13.jpg] [image: 1722158788386-monacokeys_14.jpg] Il set è realizzato in PBT dyesub e la mia curiosità è stata quella di verificarne la qualità - dato che da alcune immagini preliminari che erano state condivise in rete sembrava ci fossero palesi problemi di allineamento. Ho deciso di fare quindi alcune fotografie comparando il set con quello che a sua tempo avevo acquistato da 21KB e che è uno XMI: credo che sia una comparazione lecita viste le caratteristiche di realizzazione e il posizionamento a livello di prezzo. [image: 1722159156650-monacokeys_01.jpg] [image: 1722159215062-monacokeys_02.jpg] [image: 1722159240407-monacokeys_04.jpg] Rispetto a quanto fin qui trapelato devo dire che gli allineamenti non sono così malvagi: non sono perfetti - come si può vedere dalle immagini - ma di certo non sono così differenti da quelli del set XMI. Questi ultimi se vogliamo si dimostrano più coerenti e consistenti ma il set di MonacoKeys non ha presentato disallineamenti così vistosi. Decisamente meglio del previsto. [image: 1722159538040-monacokeys_03.jpg] Quello che mi ha colpito invece è la definizione di stampa: molto più nitida rispetto agli XMI. Questo è rilevabile soprattutto nei numeri dove il tratto più sottile e la precisione degli angoli rendono la lettura decisamente più facile. Da questo punto di vista la qualità di stampa è nettamente superiore. Oltre al base @coffeekeys mi ha mandato anche il kit aggiuntivo ItEsPt con il supporto specifico al nostro layout (ISO-IT). Ho voluto quindi controllare se l'allineamento dei tasti localizzati fosse coerente con quello del kit base. Devo essere onesto: partivo con il presupposto di «cogliere in castagna» MonacoKeys su questo punto... ed invece devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso. [image: 1722159918885-monacokeys_05.jpg] [image: 1722159940468-monacokeys_06.jpg] [image: 1722159951226-monacokeys_07.jpg] Ho testato anche la coerenza di allineamento orizzontale e in questo caso - seppur con margini molto ridotti - i keycaps di MonacoKeys si comportano meglio degli XMI. [image: 1722160089351-monacokeys_08.jpg] Controllando gli sprue marks e i codice degli stampi siamo sicuramente di fronte a produzioni differenti. [image: 1722160252922-monacokeys_09.jpg] [image: 1722160298066-monacokeys_10.jpg] Ogni keycaps riporta la marcatura della row abbinata anche se la posizione non è molto consistente. [image: 1722160388726-monacokeys_11.jpg] Ho infine controllato gli spessori: su questo aspetto gli XMI sono di gran lunga più regolari e spessi, con deviazioni minime. I keycaps di MonacoKeys hanno spessori invece molto irregolari e in media sono più sottili di circa due decimi di millimetro - anche se rimangono in ogni caso keycaps ultra-solidi, impossibili da flettere a mano nuda. [image: 1722160626686-monacokeys_15.jpg] VA : Verticale Alto VB : Verticale Basso OS : Orizzontale Sinistro OD : Orizzontale Destro M1 : prima Misura M2 : seconda Misura Dev. : Deviazione Il set base - ma specifico per ISO-DE - è decisamente completo e viene offerto al prezzo di EUR 79,99. Il bundle ANSI internazionale comprensivo del kit ItEsPt sale invece a EUR 94,99. È difficile prendere in considerazione la proposta di MonacoKeys a questi prezzi: quel target risulta IMHO troppo vicino a proposte PBT double-shot di una qualità assolutamente superiore. Questi keycaps - seppur con margine minimo - sono migliori rispetto agli XMI ma è su quel prezzo che dovrebbero gareggiare. Personalmente sono anche un po' stufo di vedere kit "internazionali" dove si accorpano inutilmente keycaps che in larga parte non saranno mai utilizzati. Dal mio punto di vista se venisse offerto un kit fisso italiano, alla metà del prezzo di quello che oggi è il corrispettivo tedesco, sarebbe una proposta da prendere seriamente in considerazione. A questi prezzi rimangono difficilmente ricevibili. Peccato.
  • MTNU Dolch mostrata da GEON

    mtnu dolch matt3o gmk
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    yLotharY
    Un po' a sorpresa ieri GEON ha mostrato in stream quello che ragionevolmente sarà il prossimo set MTNU a vedere la luce e - seguendo la scia dei miti, subito dopo Granite - sarà nientepopodimeno l'iconico Dolch. [image: 1720890561694-mtnu_dolch_geon_01.jpg] A quanto pare sarà in-stock - e GEON ha di fatto aperto una confezione definitiva. [image: 1720890844005-mtnu_dolch_geon_02.jpg] Il kitting sembra buono e contiene alcune chicche. [image: 1720891330290-mtnu_dolch_geon_03.jpg] [image: 1720891351002-mtnu_dolch_geon_04.jpg]
  • Typeplus x YiKB Screw-In Stabs

    stabs yikb typeplus
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    yLotharY
    Quando ho avvistato per la prima volta questi nuovi stabs sono subito rimasto con una sensazione di incertezza perché è sempre bello vedere qualcosa di nuovo ma poi arriva il momento in cui ci si chiede: «funzionerà davvero? E bene?». [image: 1719670927406-stabs_typeplus_yikb_01.jpg] L'idea alla base del progetto è tanto semplice quanto a tratti sorprendente: fondere in un'unico stab il meglio di due mondi, quello Cherry-like e quello Costar. In pratica abbiamo il form factor Cherry ma l'approccio lineare tipico dei Costar. A vedere il risultato finale viene da chiedersi come mai nessuno ci abbia pensato prima. [image: 1719671777413-stabs_typeplus_yikb_02.jpg] Iniziano ad arrivare le prime prove su strada e a quanto pare - sebbene non privi di difetti - questi stabs sembrano essere dannatamente buoni anche senza lubrificazione. https://youtu.be/OWUji1yGbtE Guardando la prova di Neprawda - utente attivissimo su KeebTalk - si rimane quasi male da quanto suonino bene. Sono evidenziati anche dei difetti: wires che non sono proprio dritti e piccole svavature di lavorazione - ma niente onestamente di così grave da far desistere dal prenderli in considerazione. La fase di assemblaggio è forse un pochino più complicata di quella Cherry-like, più che altro perché lato sinistro e destro non sono intercambiabili ma devono essere identificati singolarmente: il serraggio avviene in due passaggi, prima si inserisce il wire nel corpo e facendolo ruotare si aggancia allo stem, infine lo si aggancia nell'invito alla base per tenerlo in posizione (nel video la procedura è mostrata in modo molto chiaro). Sono molto molto tentato di provarli, e voi? Al momento sembrano disponibili solo su KBDfans e NovelKeys: entrambe non sono scelte molto convenienti per noi ma forse la prima è un attimino più digeribile.
  • Tastiere in uscita secondo voi interessanti?

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    A
    Buongiorno :). Ho voluto fare questo post semplicemente per parlare un po’ con voi di questa community e la apro chiedendovi: quali sono le prossime tastiere che pianificate comprare/costruire? Direi che questo è un periodo con molte uscite e c’è molta scelta! Ad esempio è in uscita tra poco la rubrehaku, di cui qui non ha ancora parlato nessuno, ovvero una collaborazione tra singakbd e robrehose, che per chi non li conoscesse: singakbd, con come designer Elaine, è probabilmente una dei designer più “famosi” di questi anni, con la sua Unikorn in collaborazione con trg, e la kohaku, tastiera molto ambita che è difficilmente possibile comprarla. Rubrehose invece è un artisan maker che ha incominciato a fare keycaps nel 2021 ed è diventato famoso per il suo stile cartoon anni 20”. Questa tastiera è una collaborazione interessante imo che potranno comprare solo chi ha partecipato al gb di Gmk rubrehose e, anche se il prezzo è sicuramente difficile da digerire (580 dollari senza pcb e iva non inclusa), la trovo molto interessante. Voi invece, qual è la tastiera che vi ha colpito di più in questo periodo, sarei curioso di saperlo xD
  • Flex cut vs non-flex cut

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    W
    Ciao! Ho provato a fare una ricerca sul forum ma non mi sembra di aver trovato altre discussioni in merito. Sono arrivato da poco nel mondo delle tastiere meccaniche. Ho comprato una Keychron K8 pro, per vari motivi, e sono felice ma ho ancora... fame In particolare, ci sono alcuni aspetti che non finiscono di soddisfarmi. Tanto per cominciare, non l'ho montata io. E vabeh. Ma più significativamente, io digito piuttosto velocemente (sui 130 wpm) e con una certa intensità, e la K8 è un po' duretta... Parecchio duretta. Il fine corsa del tasto mi dà la sensazione come di schiantarmi con i polpastrelli sulla pietra. Cioè, sul serio, se devo scrivere a lungo mi fanno male le dita. La domanda viene ad essere... Sto puntando una zoom75, mi garba parecchio esteticamente, mi sembra di capire che sia compatibile con iso, e con uno stile di montaggio che dovrebbe renderla già di per sé molto più morbida della mia k8. Ma viene il momento di ordinare e... Che pcb scelgo? Flex cut o non-flex cut?? Il diverso stile di montaggio è già si per sé sufficiente a darmi un'esperienza più morbida e piacevole? O è il caso di andare sul flex cut? Considerazioni: come switches ci metterò sicuramente dei silent tactile, e cercherò la configurazione che mi permetterà di avere la tastiera più silenziosa in assoluto, perché dovunque io scelga di usarla (a casa o al lavoro), condividerò lo spazio con altre persone, peraltro tutte con timpani sensibili. di conseguenza, considerazioni in merito al risultato in termini di sound non sono troppo interessanti, per me. Non mi interessa sapere quale opzione suona meglio; casomai mi interessa sapere quale suona meno non mi sembra necessariamente troppo attraente l'idea di avere una tastiera che affonda o che rimbalza come si vedono in molti video su youtube. Mi interessa solo che la sensazione sia confortevole, morbida e che in generale sia il più possibile premium. grazie del vostro tempo!!
  • K70 evitare il pensionamento

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    D
    Salve, premetto che non sono un grande esperto in materia. Potete anche mandarmi a quel paese Sono felice possessore di una K70 Rapidfire del 2018 che vorrei evitare di mandare in pensione. Il feeling con gli switch è ancora perfetto, forse dovrei dare una controllatina agli stabilizzatori, ma purtroppo iniziano a scolorirsi i keycaps e ieri sera uno di essi si è rotto. Sapreste aiutarmi per un kit di keycaps compatibile che riesca a riprodurre il layout ISO italiano? Per i colori/materiali/qualità è indifferente, l'importante è che permettano la retroilluminazione. Vorrei solo riuscire a superare quest'anno per poi farmi una build custom in abbinamento al mobilio del prossimo studio. Mi rivolgo a voi che sicuramente conoscerete qualche sito affidabile e migliore dei soliti ecommerce. Grazie anticipatamente
  • HHKB Studio

    hhkb pfu
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    yLotharY
    Il 24 Ottobre PFU America - il principale distributore americano della mitica HHKB (Happy Hacking Keyboard) - ha annunciato la nuova HHKB Studio, progettata in collaborazione con Huge Design. [image: 1698353725724-00176_hhkb_studio.jpg] Mentre il layout rimane ovviamente quello classico della HHKB che tutti conosciamo, tre sono le caratteristiche innovative/dirompenti della nuova nata: gli switch sono MX: si tratta di lineari silent da 45g, inseriti in una PCB hotswap in pieno stile IBM ThinkPad la board integra un trackpoint e 3 tasti dedicati alle classiche funzioni di mouse lungo 3 lati - top escluso - sono posizionati ben 4 gesture pad che possono funzionare come degli slider attivabili per mezzo delle dita Insomma: stesso formato ma sotto al cofano... tante differenze. Sarà disponibile in fase di pre-ordine ad un prezzo pari a USD 329,00 con ETA provvisoria fissata per il 25 Novembre. La mancanza dei Topre sembra aver lasciato con l'amaro in bocca molti tra gli estimatori della serie: sarà interessante vedere le prime recensioni e capire la reale utilità delle funzioni introdotte - specie i gesture pad (che fanno tanto AM Compact Touch di Angry Miao). Sono curioso. https://youtu.be/nYR46jCa8fI?feature=shared
  • Come scoprire nuove tastiere?

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    K
    Ciao ragazzi, vorrei farvi una domanda: voi come fate a scoprire tastiere? Ad esempio, fino ad adesso ho usato il sito keeb-finder, ma non le ha proprio tutte, quindi volevo sapere se ci fosse una sorta di lista, o un qualcosa del genere. Ad esempio, se volessi cercare per una tastiera 65%, come potrei fare, dato che non c'è alcun riferimento a cui far capo. Grazie mille!
  • Ceraboard K1

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    VescovoAlessioV
    Ieri sera un amico mi ha inviato un articolo del sito hwupgrade.it riguardante una nuova tastiera con keycap in ceramica proposta dalla startup pugliese Next Nova. L'articolo è il seguente: Ceraboard K1: la tastiera italiana in ceramica. Come è nata e perché. [image: 1712302970492-untr6ugjygyuhyjgutitled-resized.jpg] https://nextnova.net/prodotto/ceraboard-k1-tastiera-meccanica-tattile-in-ceramica/ Il prezzo è sbalorditivo, mi sembra di capire 120 € per la tastiera completa. Da piccolo produttore di tastiere Made in Italy quale sono, conoscendo i prezzi dei materiali, ma soprattutto dei costi orari di lavorazione in Italia, posso affermare che la cosa rasenta l'impossibile. Il layout è per ovvi motivi ANSI... La scelta dei profili a rilievo mi lascia estremamente perplesso tanto quanto il layout International US con la mancanza del dead key per l'accento grave. Una tastiera "italiana" che non potrà scrivere in italiano? Un rendering fatto per avviare una raccolta fondi su Kickstarter che difficilmente vedrà la luce? Cosa ne pensate?
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