• [PROVE] Brazen Studio - Mason 60 Zen Series

    Prove prove 60% brazen mason60
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    yLotharY
    [image: 1696787407064-prove_mason60_000.jpg] TL;DR » la Mason60 non è certo una board che si sceglie perché abbia da offrire chissà quali novità a livello di assemblaggio, mounting system o funzionalità: è così come la si percepisce al primo impatto, nel bene e nel male. Alcuni la definiscono come "meme board" ma onestamente lo trovo ingiusto: è una delle poche alternative alle solite, classiche - e noiose - tastiere in alluminio. Per chi vuole qualcosa di più originale, da poter apprezzare non solo alla vista ma anche al tatto, la Mason60 è la risposta giusta. La mia build: case Mason60 - Zen Series - White Granite plate universale in allumino plate dampener: assente PCB: da saldare - DZ60 V2 Flex Cut bottom dampener: sughero peso: assente switch: Gazzew Boba U4TX 65g lubrificati con TriboSys 3203 stabs: Durock V2 trasparenti lubrificati con Krytox XHT-BDZ keycaps: MT3 WoB Pur essendo una produzione limitata - le serie Mason60 sono infatti offerte, di norma, in poche decine di unità, solitamente 50 - l'esperienza di unboxing è stata piacevole, anche se con una nota (molto) negativa: la board arriva in una scatola brandizzata - molto semplice - ed è contenuta in un involucro di polistirolo ben studiato che la mette al riparo da urti ed altri eventi poco piacevoli che possono accadere durante il viaggio (Brazen Studio infatti non ha - almeno al momento - un vendor europeo per cui la spedizione parte direttamente da Hong Kong). La nota negativa è che la mia unità è arrivata danneggiata: si tratta di un difetto minore e anche grazie alla natura del materiale, passa onestamente inosservato - bisogna ispezionare la board nel dettaglio per accorgersene. [image: 1696787820224-prove_mason60_002.jpg] Io stesso non me ne sono accorto subito ma solo in un secondo momento, durante la fase di assemblaggio: sono rimasto sorpreso, e la prima cosa a cui ho pensato è stato un probabile urto durante il trasporto. Ho ispezionato con attenzione l'involucro protettivo alla ricerca di tracce di materiale: nulla. L'unica spiegazione è quindi che la mia unità sia stata spedita già in questa condizione e la vicenda può essere classificata con un controllo di qualità sicuramente non perfetto: è un vero peccato, perché con una tiratura così bassa ed un approccio molto artigianale, ci si aspetterebbe di tutto tranne questo problema. Però lo sappiamo: nel nostro hobby, fatto molte volte di piccoli gruppi di acquisto, queste cose possono succedere. Di norma si passerebbe a parlare con il vendor ma in questo caso Brazen è sia venditore che produttore per cui la catena è molto corta. Ho quindi descritto il problema via mail a Ian (Fong) allegando alcune fotografie a testimonianza del difetto: Ian è stato gentilissimo e veloce nel rispondermi, cercando di trovare una soluzione. Ha convenuto con me che il difetto riscontrato, benché la lavorazione della board sia per sua stessa natura esposta a irregolarità nella sua superficie, era effettivamente anomalo: ha ritenuto poco conveniente rimandare a Hong Kong la board per una riparazione, mi ha invece proposto di inviarmi un piccolo quantitativo di materiale (resina) per poter eseguire in autonomia l'intervento. E per il fatto di richiedere al cliente di fare autonomamente una riparazione si è offerto di mandarmi - in forma di compensazione - uno screw tray fatto dello stesso materiale: offerta che ovviamente ho accettato senza batter ciglio. Tutto questo è accaduto l'anno scorso, poco prima del Natale 2022: al momento in cui scrivo (inizio Ottobre 2023) nulla è ancora arrivato. Ho utilizzato per diversi mesi la Mason60 e onestamente non sono stato con il fiato sul collo di Ian: complice il lavoro e i soliti mille altri impegni... la questione è stata (da me) trascurata. L'occasione di scrivere questa prova è stata utile per riprendere contatto con Ian con la speranza che almeno il materiale per fare la riparazione possa finalmente arrivare. Farò sicuramente seguire qui sotto aggiornamenti sulla situazione. [image: 1696788294090-prove_mason60_003.jpg] Passiamo ora alla descrizione della board: la serie della mia unità si chiama "Zen" ma inizialmente in suo nome era "Raw Stone" e IMHO era più azzeccato per descriverne l'effetto finale. La Mason60 è sempre stata caratterizzata dal materiale, un composito di resina cementizia adatto a lavorazioni diverse e alla creazione di effetti particolari. Nel mio caso la resina è stata ulteriormente lavorata con dell'acido per ottenere l'effetto della pietra ruvida. Il risultato finale è fantastico, non solo alla vista ma anche al tatto: sembra infatti di avere tra le mani un pezzo di pietra lavorata, se non fosse per il peso - che ovviamente risulta molto più leggero - sarebbe davvero difficile capire che si tratta di resina. È proprio in questa caratteristica che risiede il motivo per avere una Mason60: la sensazione al tatto. [image: 1696788639156-prove_mason60_004.jpg] La board è di fatto una classica e semplicissima tray mount con standoff compatibili con diverse PCB: nella confezione sono inclusi dei cilindri di protezione - credo in nylon - e dei piccoli O-ring, allo scopo di rendere più morbido il contatto con la PCB. [image: 1696789127479-prove_mason60_006.jpg] Il bottom è ricoperto di sughero, spessore di circa 1,5 mm, con impresso il logo "BRAZEN" e "ZEN SERIES". È possibile acquistare dei dampener per il bottom, opzionali, in sughero e in EVA: ho optato per entrambi, per poi scegliere in fase di build quello in sughero (anch'esso marchiato con il logo "BRAZEN"). [image: 1696788904502-prove_mason60_005.jpg] Ne ero consapevole in fase di acquisto ma con la board tra le mani si è resa ancora più evidente la natura artigianale di questa produzione: i materiali sono completamente diversi da tutto ciò a cui siamo normalmente abituati - ovvero alluminio e ottone, e comunque sempre e solo metallo - e in virtù della loro natura la loro lavorazione è molto meno precisa. Non è un aspetto negativo, assolutamente - o almeno non lo è stato per me: è però un fatto a cui prestare attenzione, perché se preso alla leggera potrebbe poi suscitare in alcuni delle reazioni di certo non positive. Il discorso qui potrebbe diventare molto più complesso e articolato - se andassimo a considerare proprio tutti gli aspetti coinvolti nella questione - ma per semplicità vorrei concentrarmi solo su alcuni particolari ovvero quelli su cui ho potuto ragionare in fase di build. C'é da fare però - subito - una premessa (molto) importante: la Mason60 è concepita solo come case: PCB e plate sono da prendere a parte, e Brazen non offre a corredo dei componenti pronti da acquistare (ad es. in bundle). Ergo... ci si deve arrangiare da soli, e reperire i componenti necessari da altri fornitori. Non si tratta pertanto di un acquisto in bundle piuttosto di un barebone: tutte le valutazioni che seguiranno da qui in avanti sono frutto della specifica combinazione dei componenti che ho utilizzato pertanto devono essere prese cum grano salis. [image: 1696789425070-prove_mason60_007.jpg] Per prima cosa c'é il sistema di mount che necessariamente è di tipo tray: può non essere evidente ad una prima valutazione ma di fatto è una scelta obbligata - e non un vezzo antiquato come qualcuno potrebbe pensare. Il case è infatti realizzato da un unico stampo e deve necessariamente giungere a qualche compromesso: top e gasket mount non sono soluzioni perseguibili e anche l'invito per la porta USB è decisamente grossolano. [image: 1696789618268-prove_mason60_008.jpg] In seconda battuta vanno poi considerate le tolleranze: non avendo PCB e plate custom, quelli scelti potrebbero dare qualche problema. Da specifiche la board è data compatibile con la maggior parte di PCB stile GH60 - e relativi plate. Dovendo provvedere alla questione ho fatto un giro su KEYGEM e alla fine ho acquistato una DZ60 V2 Flex Cut, un plate in alluminio universale e switch Gazzew Boba U4TX. Non ho avuto problemi in fase di assemblaggio, tutto si è dimostrato perfettamente compatibile... keycaps a parte. Lo confesso: ho voluto copiare la build pubblicata sullo stesso sito di Brazen, quella con keycaps MT3 BoW. A mia discolpa posso dire che (1) è noto che io sia un amante del profilo MT3 e (2) li avevo già in casa. Non so se il problema sia più generale - e credo proprio di sì - ma almeno con i keycaps MT3 sono incappato in qualche attrito, in due zone precise della board: l'angolo in basso a sinistra e quello in altro a destra. CTRL e BACKSPACE scendevano, senza problemi, ma il rietro era spesso bloccato - o rallentato - da un certo lieve sfregamento contro le pareti del case. Tra i due il più evidente era quello del tasto BACKSPACE. In prima battuta sono rimasto spiazzato: non me lo aspettavo. Poi ho iniziato a ragionare: ho capito il problema, l'ho collegato con gli evidenti limiti della tecnica di produzione e ho cercato una soluzione. Qui si tocca un punto molto delicato e non vorrei generare preoccupazione verso chi possa essere interessato alla board: quello che posso anticipare è che per me - e sottolineo per me - la soluzione trovata ha funzionato. La resina cementizia è lavorabile: senza grossi problemi, con della semplice carta vetrata, basta solo un po' di pazienza e una minima perizia. Ho utilizzato dei fogli con grana da 180: non è stato semplicissimo - gli angoli purtroppo sono decisamente dei punti poco comodi - ma nemmeno così complicato. Un po' noioso se volete, dato che si tratta di carteggiare, rimontare, testare... e ripetere. Il risultato è stato però ottimo e il difetto è stato corretto. Ci sono però due considerazioni (necessarie) da fare: la carteggiatura è possibile perché il materiale grezzo e la sua lavorazione - intendo dire proprio quella della serie Zen - nascondono molto bene il modding eseguito: questo è molto importante perché è proprio su questa ipotesi (che si è poi dimostrata corretta) che ho deciso di intervenire; se avessi avuto tra le mani una Mason60 di un'altra serie mi sarei sicuramente fermato prima; il problema della tolleranza non posso dire se sia generale o specifico della mia unità: tendo onestamente a pensare che sia la prima perché pur analizzando la mia board nel dettaglio non ho trovato un'evidenza che presentasse qualcosa di fuorisposto o di anomalo - come ad esempio residui o eccesso di materiale nei punti critici. Anche la PCB mi ha dato qualche grattacapo... Ho scelto la DZ60 perché era ragionevolmente economica e soprattutto disponibile: il suo essere flex è stata una pure coincidenza come pure lo spessore da 1,2 mm. Pur essendo compatibile VIA ho preferito - come faccio sempre - programmarla via QMK e qui ho scoperto che i file presenti nel repository non erano aggiornati. Ho dovuto quindi ricostruirli a mano, ci è voluto un po' di tempo ma alla fine ho concluso anche questo passaggio. Peace.  Una dei particolari che però mi hanno colpito è che la PCB è stata progettata per creare una lieve flessione anche attorno ai punti di mount rendendo quindi più morbida l'esperienza di digitazione. L'idea c'é ma almeno per la mia esperienza... non ho notato questa grande differenza. [image: 1696790202452-prove_mason60_009.jpg] L'esperienza di digitazione è rigida: non c'é altro modo per dirlo - e sarebbe stato davvero molto strano osservare un comportamente diverso partendo da un tray mount (sapendo di non avere tra le mani una Salvation). Il case è costato USD 180,00 direttamente sullo store dei Brazen Studio e nel mio caso ho aggiunto: case foam in EVA - USD 10,00 case foam in sughero - USD 14,00 Ho quindi pagato in totale USD 204,00 a cui si sommano USD 50,00 per la spedizione (e non ci sono stati dazi da pagare al momento della consegna). Ho poi acquistato da KEYGEM plate e PCB: plate 60% universale in alluminio - EUR 20,50 PCB DZ60 V2 Flex Cut - EUR 41,00 Ne è valsa la pena? Anche in questo caso, parliamone. Non si tratta sicuramente di una board facile né perfetta. E non è nemmeno una di quelle che si sceglie perché ha qualcosa di tecnico e speciale da offrire. È una tastiera che si sceglie per il materiale e - perché no - per lo stile. L'ho utilizzata per molto tempo e onestamente non mi è dispiaciuta, anzi. Dona carattere al setup e rende decisamente meno tech la scrivania. Non è sicuramente adatta ad un neofita, per molti motivi: obbliga a trovare alcuni componenti a parte e verificarne la compatibilità il tray mount non è il sistema di montaggio più semplice molto probabilmente necessiterà di modding Le mie conclusioni, tra pregi e difetti: la finitura del materiale e la resa al tatto è davvero qualcosa di unico nel suo genere, e per quanto belle, delle semplice fotografie non permettono di coglierne la bellezza: per questo motivo vi consiglio di vederla dal vivo se siete interessati ad acquistarla; la lavorazione particolare della serie Zen, tramite acido, rende la superficie del case davvero simile a quella della pietra lavorata - ma senza il problema dei residui e della polvere; il processo di produzione non è esente da imperfezioni: non posso certo fare statistica ma il difetto della mia unità è evidente; è anche vero che la tiratura di questa serie è stata maggiore rispetto al passato: alla fine sono stati prodotti circa 100 esemplari, contro la media di 50 nelle serie precedenti; può essere quindi che a livello di QC qualcosa sia scappato: la risposta del produttore è stata però molto veloce e - almeno ad intenzioni - c'é la volontà di trovare una soluzione; la scelta delle componenti è un fattore da considerare e in alcuni casi potrebbe dar luogo ad interferenze, come è successo a me: in futuro proverò altri profili - anche se avendo già modificato il case la mia prova sarà sicuramente meno significativa; Brazen Studio non si occupa principalmente di tastiere ma in generale di decorazioni per la casa - realizzati ovviamente con gli stessi materiali: il know-how è quindi limitato, non credo che vedremo in futuro - almeno a breve termine - delle soluzioni più sofisticate - anche se non mi dispiacerebbe vedere qualcosa alla Salvation, magari come kit (con plate e PCB inclusi) È una board che consiglierei? A qualcuno nell'hobby da un po' di tempo, assolutamente sì: al netto dei gusti personali - su cui è inutile stare a discutere - penso che prima o poi a tutti venga voglia di provare qualcosa di diverso, nelle forme come nei materiali. L'alluminio è sempre una garanzia ma... è freddo, e alla lunga... stanca. Brazen ha visto giusto in questo senso e benché le loro tirature siano sempre molto contenute, la loro creatività continua ad offrirci stili originali e sensazioni al tatto uniche: questo non è affatto un particolare da sottovalutare o snobbare. Ho sentito molti farlo e fidatevi: state sbagliando. A chi invece è nell'hobby da poco: aspettate. O cercate qualcuno che ne abbia una e fatevi un'idea di persona, dal vivo, per capire se è nelle vostre corde. Con gli anni ho imparato che ci vuole del tempo per capire bene i propri gusti e per apprezzare una board: io stesso, qualche anno fa, non l'avrei mai presa in considerazione. Non so se in futuro la serie Zen tornerà: credo francamente di sì, perché è un ottimo prodotto e ha avuto successo. Nel momento in cui sto scrivendo questa prova - Ottobre 2023 - Brazen ha da poco lanciato la sua ultima serie, "Kintsugi", ispirata all'arte giapponese dove la porcellana rotta viene riparata utilizzando lacca e polvere d'oro: l'ennesima dimostrazione che il case di una tastiera può riservare ancora moltissime sorprese. Come sempre, per chi fosse interessato, sono qui ben felice di rispondere a tutte le domande del caso. Ahoy!!!
  • [PROVE] Nix Keyboards - Day Off 60

    Prove prove nix 60% dayoff60
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    yLotharY
    [image: 1696186465141-prove_day_off_60_000.jpg] TL;DR » la Day Off 60 è una board di cui non si è parlato molto, si potrebbe tranquillamente dire che è passata di fatto inosservata, ed è un enorme sbaglio: ad oggi è una della tastiere che in assoluto preferisco di più utilizzare, con un sound profile davvero notevole - ben più convincente rispetto a modelli più blasonati. Non è perfetta e in alcune mancanze dimostra chiaramente i propri limiti in quanto opera prima da parte di Nix Keyboard. Ma intendiamoci: non posso certo consigliarla a chi è alle prime armi ma per tutti gli altri... ricredetevi! La mia build: top: Stormtrooper White bottom: Stormtrooper White plate: alluminio plate dampener: assente PCB: da saldare bottom dampener: assente peso: ottone knob: Robins Egg Blue switch: Gazzew Boba Black U4T 68g lubrificati con TriboSys 3203 stabs: C3 Equalz V3 White lubrificati con Krytox XHT-BDZ keycaps: MT3 Dancer L'esperienza di unboxing non è stata sicuramente di quelle più appaganti: la run di questo GB è stata abbastanza lineare ma con qualche ritardo, sintomo di una certa inesperienza da parte di schrobie e suo fratello, le due menti dietro a Nix Keyboard e... di questo ne ha risentito anche il packaging. La board infatti è arrivata in un pacco anonimo, con imbottitura sufficiente ma non troppo generosa: di questo ne ha risentito il plate in PC, che in fase di consegna è stato danneggiato, insieme al pacco. Intendiamoci: il problema con la consegna è stato in parte causato dal sottoscritto e in parte dal corriere, entrambi non siamo stati troppo attenti. Ho chiesto quindi a schrobie, via Discord, di mandarmi un plate di ricambio e anche i piedini, che probabilmente erano andati persi a causa del problema occorso. Voglio ringraziare schrobie per la gentilezza con cui mi ha seguito e la puntualità dimostrata: da questo punto di vista un'ottima esperienza. [image: 1696184115659-prove_day_off_60_001.jpg] La board ha una classica costruzione a due pezzi, con peso in ottone: il sistema di fissaggio del plate è unico e a guarnizione. [image: 1696184165826-prove_day_off_60_002.jpg] Buona parte dei ritardi in fase di produzione sono stati causati dal processo di rivestimento in Cerakote, specialmente la variante bianca (Stormtrooper White) - guarda un po', quella che avevo scelto io - che ha dovuto essere rifatta più volte, con annesso cambio di fornitore. C'é da fare però un'osservazione importante ovvero tutto il processo di produzione è stato fatto in USA, con partner locali: questo ha inciso ovviamente sul prezzo - più alto, in proporzione, rispetto alle produzioni cinesi - e sul controllo di qualità, che in alcuni passaggi ha ceduto evidentemente alla voglia di consegnare il prodotto così da rimediare ai vari disguidi e ritardi. E qualcosa evidentemente è scappato... Se all'esterno la board non presenta difetti visibili, al suo interno ci sono, e ben evidenti. [image: 1696184194551-prove_day_off_60_003.jpg] Il top presenta chari segni di lavorazione soprattutto negli angoli, per fortuna rivolti verso il basso (quindi a contatto con il bottom, non visibili affatto a build ultimata). [image: 1696184257621-prove_day_off_60_004.jpg] Ho trovato francamente strano questo difetto perché non sembra compatibile con quello che ci si può aspettare in fase di produzione - come invece può avvenire con l'anodizzazione (non che sia piacevole quando accade ma sappiamo che è un rischio più che concreto per quel tipo di lavorazione). Sembra che il difetto sia nato dopo, forse a causa di un maneggiare la board... non troppo attento. [image: 1696184283004-prove_day_off_60_005.jpg] Il bottom invece non presenta difetti così evidenti ma è possibile notare in controluce una certa striatura nella colorazione. Ma ancora: difetti che a build ultimata ovviamente non si vedono. [image: 1696184307578-prove_day_off_60_006.jpg] Il peso in ottone è sabbiato e purtroppo presenta delle chiare imperfezioni (che sono presenti in modo ancora più evidente sul retro, anche se ovviamente da quel lato non hanno grande importanza). [image: 1696184330292-prove_day_off_60_007.jpg] È un peccato: tra tutti i difetti di questa board, questo è l'unico che sinceramente mi ha realmente infastidito, anche perché non è possibile nasconderlo. Nella fase iniziale del GB si era per un certo momento parlato di poter lavorare in Cerakote anche il peso, ed avevo chiesto di poterlo fare nello stesso colore del knob: per via delle tolleranze questa ipotesi è stato poi scartata. E in effetti posso solo confermare, con la board tra le mani, che le tolleranze sono davvero molto precise. [image: 1696184352583-prove_day_off_60_008.jpg] I cimponenti sono arrivati imbustati e comprendono: encoder unified daughter board piedini guarnizioni in PORON [image: 1696184381108-prove_day_off_60_009.jpg] Nota particolare per le guarnizioni: sono realizazzate ad hoc per la board, specialmente quelle in corrispondenza della porta USB. Il plate incluso nel base kit è in alluminio: a parte, come opzioni ho acquistato anche le versioni in PC e ottone. [image: 1696184419226-prove_day_off_60_010.jpg] Le versioni in alluminio e ottone presentano la classica struttura a leaf spring dei tab mentre la versione in PC è piena - a causa della minor resistenza meccanica. Il layout è universale, con supporto ANSI/ISO e le varie opzioni split, compresa la barra spaziatrice (opzione ancora oggi non così comune). [image: 1696184452571-prove_day_off_60_011.jpg] Anche i knob sono arrivati ognuno nella sua bustina: quello bianco era incluso nel base kit, quello in colorazione Robins Egg Blue come opzione a parte. [image: 1696184481799-prove_day_off_60_012.jpg] La PCB è di ottima fattura e sul lato superiore il silkscreen riprende il tema del peso in ottone - ovvero le Rocky Mountains. [image: 1696184517347-prove_day_off_60_013.jpg] Il cuore della board è il classico ATmega32U4, senza fronzoli: nessun LED per i tasti, nessun LED per l'underglow (che in questa board sarebbe stato quanto mai inutile). Il kit base è costato USD 410,00 direttamente sullo store americano di Nix Keyboards e nel mio caso ho aggiunto: PCB extra - USD 50,00 Daughterboard extra - USD 10,00 Knob extra (Robins Eggs Blue) - USD 35,00 Plate extra (ottone) - USD 55,00 In totale sono arrivato a USD 560,00 con circa USD 80,00 per le spese di spedizione. Alla consegna del pacco ho dovuto poi pagare la dogana per un totale di circa EUR 20,00. In un secondo momento: Plate extra (acrilico) - USD 20,00 Ne è valsa la pena? Parliamone. Se devo rispondere con il cuore, la risposta è "assolutamente sì". Si tratta ovviamente di gusti ma la Day Off 60 a livello estetico è davvero una bellissima board e il sound è fantastico: senza bisogno di trucchi, senza foam o altre amenità. È così come la si percepisce fin dall'inizio: concreta, diretta, sincera. La colorazione bianca in Cerakote è fantastica, sia per gli occhi che per il tatto, e l'accoppiata con il knob Robins Eggs Blue è spettacolare. Era quello che cercavo e il risultato dal vivo ha completamente soddisfatto le mie aspettative. Se devo rispondere con la testa, la risposta è "nì": ci sono difetti che possono essere perdonati in quanto opera prima ma il prezzo commisurato a questi è - alla fine dei conti - un po' troppo alto. Come detto in precedenza, ci sono fattori che incidono e di cui bisogna ovviamente tener conto: prima fra tutti la scelta di lavorare solo con fornitori locali. Non è di sicuro una board da acquistare con la testa: se ci si mette a far confronti con altre tastiere, il rapporto qualità/prezzo della Day Off 60 è destinato inevitabilmente ad avere la peggio. Le mie conclusioni, tra alti e bassi: la finitura in Cerakote: è uno dei motivi che mi hanno spinto verso la Day Off 60 - è stata davvero una sorpresa e penso che ne terrò conto da qui in avanti per i prossimi acquisti: è una lavorazione più calda rispetto alla classica anodizzazione, restituisce sensazioni piacevoli sia alla vista che al tatto; è però incline ai graffi per cui è necessario prestare una certa attenzione; gasket mount e plate sono bilanciati molto bene: con plate in alluminio la digitazione è ferma ma piacevole, in accoppiata con switch tattili restituisce una grande sicurezza anche per sessioni di scrittura prolungate; il flex è minimo ma si percepisce; ho trovato molto comodo il knob posizionato nella parte alta a sinistra: non distrae dalla digitazione ma è a portata di mano, sempre utile per le funzioni programmate; io ad esempio l'ho impostato per la regolazione del volume e mi accorgo che su altre board ne avverto subito la mancanza, specie se arrivo da un periodo lungo di utilizzo della Day Off 60; peccato che knob e PCB non supportino la pressione del tasto, sarebbe stata perfetta ad es. per il mute; la mancanza dei pin di allineamento è stato un fattore che ho completamente trascurato in fase di acquisto ma che ho capito poi essere fondamentale in fase di build: del problema ero a conoscenza - grazie allo stream del sempre ottimo MechMerlin - ma lo avevo sinceramente sottovalutato; in fase di assemblaggio, tenere allineati correttamente top, bottom e plate... non è così banale: ci vuole molta malizia e pazienza; c'é da dire però che dopo qualche tentativo ci si prende la mano; sia chiaro: non è piacevole ma si sopravvive il profilo sonoro è strepitoso - e senza bisogno di aggiustamenti: zero ping, zero rimbombo o senso di vuoto, tutto praticamente perfetto. È in definitiva una board che consiglierei ad altri? La risposta più sincera che posso dare è "assolutamente sì" ma solo a chi sia già un minimo esperto: al netto del prezzo, che probabilmente non aiuta ad avvicinare i novizi, l'esperienza di build è adatta a chi ha già qualche board all'attivo, senza dubbi. Per chi come me preferisce il layout ISO l'unica opzione disponibile è quella con PCB da saldare, e il processo di assemblaggio del case richiede una certa attenzione e una certa pazienza. Ho ultimato la build della mia Day Off 60 a Novembre 2022 e l'ho usata davvero tanto: talmente tanto che faccio fatica a pensare di cambiarla, di fatto la tengo sempre sulla scrivania, pronto per tornarci alla prima occasione. O alla prima scusa Nell'ultimo anno il prezzo è rimasto pressoché costante, anche a fine GB: anzi, anche a causa del rincaro generale di alcune componenti si è pure alzato, attestandosi a circa USD 470,00. Nel mentre sono state introdotte nuove colorazioni e sullo store di Nix Keyboards sono ancora presenti diverse unità extra, classificate per grado (A, B e C): nel momento in cui scrivo è in corso una promozione con sconto del 13%, con prezzo finale per il grado A pari a USD 409,00. Se non siete alle prime armi... fateci un pensierino, vedrete che non rimarrete delusi. Come sempre, per chi fosse interessato, sono qui ben felice di rispondere a tutte le domande del caso. Ahoy!!!
  • [PROVE] Wuque Studio - Ikki68 Aurora R1

    Prove prove wuque 65% ikki68
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    yLotharY
    [image: 1661700356882-prove_ikki_aurora_025.jpg] TL;DR » la Ikki68 Aurora è ancora oggi una delle board economiche più interessanti ed offre una libertà di personalizzazione che modelli di fascia decisamente più alta possono solo sognare: il sistema a guarnizione, modulabile tramite «chips», è sicuramente la caratteristica di punta e si accompagna al badge magnetico e al «logo chip». Si posiziona nella fascia bassa del mercato ma - materiali a parte - può competere a testa alta con quella media: è un prodotto ottimo in termini di rapporto qualità/prezzo e può davvero essere un perfetto punto di ingresso per chi si avvicina all'hobby per la prima volta. La mia build: top: menta bottom: menta plate: PC plate dampener: silicone PCB: hotswap bottom dampener: silicone peso: (opzionale) in ottone switch: C³Equalz x TKC Kiwi lubrificati con TriboSys 3203 stabs: Wuque Studio Aurora Mint keycaps: KAT Cyberspace community badge R1 #62 - dark gray L'esperienza di unboxing anticipa di fatto il carattere della board: all'interno infatti di un imballaggio in cartone con il logo dei Wuque Studio troviamo sigillata la custodia da trasporto, anch'essa personalizzata - che ricordiamo è inclusa nel kit di base. Leggera, ma di ottima fattura, presenta una finitura finta pelle che ho trovato francamente molto gradevole. [image: 1661700587263-prove_ikki_aurora_001.jpg] Il case è alloggiato nel suo comparto, con i dampener in silicone al suo interno, la tasca superiore invece i plate e le PCB. [image: 1661700709717-prove_ikki_aurora_002.jpg] [image: 1661700732638-prove_ikki_aurora_003.jpg] Il dampener in silicone per il bottom è realizzato in tre pezzi, non è obbligatorio - lo diventa solo se si vuole utilizzare la PCB Bluetooth - e di fatto ha due «tasche»: una per ospitare la batteria, una per l'alloggiamento del peso (entrambi componenti opzionali). [image: 1661700841754-prove_ikki_aurora_004.jpg] Per poter contenere il prezzo finale la Ikki Aurora è realizzata in policarbonato, ad iniezione: i punti di ancoraggio tra bottom e top sono però rinforzati da inserti a caldo in ottone, il che garantisce un'ottima durabilità nel tempo. [image: 1661700899841-prove_ikki_aurora_005.jpg] Il kit normale comprende davvero tutto quello che serve, facilmente riconoscibile e organizzato in buste separate: viti distanziatori per il plate - solo per quello in alluminio gasket, sia in silicone che in Poron «chips», uno con il logo dei Wuque Studio, uno personalizzabile piedini in silicone, con colore abbinato al case diodi e socket hotswap di scorta [image: 1661700975624-prove_ikki_aurora_006.jpg] Al momento della consegna mi sono accorto che nella mia dotazione non erano presenti i distanziatori per il plate, ho quindi chiesto supporto direttamente a Wuque che mi ha indirizzato al proxy utilizzato per l'acquisto, nel mio caso MyKeyboard: mi sono quindi rivolto a loro e in pochi giorni mi è stata mandata una delle buste con le parti mancanti. È per questo motivo che nella fotografia si vedono alcuni componenti doppi (sulla sinistra). N.d.R. può accadere durante un GB che qualcosa non vada bene "al primo colpo", ricevere un kit con alcuni componenti mancanti è solo uno dei molti esempi: non c'é nulla di cui preoccuparsi, di norma è sufficiente far riferimento al vendor utilizzato per l'acquisto. I canali da utilizzare per le segnalazioni sono la posta elettronica e i server Discord dedicati, diventati ormai il canale di comunicazione principale per molti. Nel mio caso ho scelto si acquistare anche il peso, opzionale: realizzato in ottone, ha una massa di 320 grammi e finitura trasparente, con un motivo inciso che richiama uno dei badge disponibili durante la R1. La qualità è buona ma ovviamente la tecnica di incisione è solo superficiale, per contenere il costo finale (al momento del mio acquisto EUR 36,00) e perché di fatto, una volta composta la board, esso rimane nascosto: è quindi un puro vezzo estetico, che non aggiunge nulla in più al già ottimo kit di partenza, oltre ovviamente al peso. [image: 1661701199721-prove_ikki_aurora_007.jpg] Nel kit di partenza ho selezionato la PCB «Fairbanks» che è hotswap e ho poi aggiunto anche il modello «Yellowknife», da saldare: erano disponibili anche i modelli «Lapland» e «Tromso», entrambi con illuminazione RGB per ogni tasto, la seconda con supporto Bluetooth (ma con firmware proprietario). Le due PCB che ho scelto offrono le stesse possibilità di layout, entrambe supportano ISO, hanno 16 led RGB underglow, un led dedicato al CAPS-LOCK e quatto led di fianco al cluster delle frecce per l'illuminazione del «logo chip». La porta USB-C è centrata e posizionata direttamente sulla PCB: soluzione "classica" ma quasi obbligata per il contenimento dei costi. Interessante anche l'idea di numerare le varie versioni di PCB così da rendere più semplice la selezione dei prodotti e la loro gestione nel tempo. [image: 1661701364022-prove_ikki_aurora_008.jpg] [image: 1661701429761-prove_ikki_aurora_009.jpg] Per la R1 il plate di default era quello in alluminio, opzionale invece quello in policarbonato - impostazione che si è poi invertita per la R2. Quello in alluminio viene fornito in tinta con il case e dotato di filettature per poter montare 4 distanziatori - opzionali, consigliabili normalmente nel caso di PCB hotswap. Il plate in PC non prevede l'uso di distanziatori - ma ciò non ne preclude l'utilizzo anche con PCB hotswap. Come si può verificare facilmente, il layout è lo stesso, universale. [image: 1661701514314-prove_ikki_aurora_010.jpg] Non ho indagato a fondo sulla questione ma pare che diversi esemplari del peso abbiano avuto un difetto di fabbricazione ovvero la presenza di due fori non necessari: sono stati quindi inseriti nel kit alcuni "cappucci" per mascherare il problema, con la forma ad orsetto tanto cara al produttore. Questo difetto non si è ripresentato nella R2 - che io sappia. [image: 1661701601693-prove_ikki_aurora_011.jpg] La caratteristica sicuramente più interessante della Ikki Aurora è il sistema di montaggio a guarnizione, dove i gasket molto sottili trovano alloggio in blocchi appositi («chips»), rimovibili. [image: 1661701659382-prove_ikki_aurora_012.jpg] I chip sono in totale dieci: lungo la larghezza della board ce ne sono tre, con doppia guarnizione, mentre lungo la profondità sono due, singoli. I chip sono presenti esclusivamente nel bottom: il top presenta solo gli alloggiamenti per le guarnizioni. [image: 1661701765946-prove_ikki_aurora_013.jpg] Le combinazioni di assetto che ne possono derivare sono davvero moltissime, specie se combinate con il plate e con il dampener in silicone - e non dimentichiamoci che con la R2 è stato introdotto anche il dampener in Poron. [image: 1661701824916-prove_ikki_aurora_014.jpg] [image: 1661701839864-prove_ikki_aurora_015.jpg] È nessario considerare che i gasket del top rimarranno sempre in posizione una volta applicati. [image: 1661701903122-prove_ikki_aurora_016.jpg] L'alloggio delle guarnizioni è preciso e molto funzionale: bisogna solo essere un minimo precisi nel posizionamento, meglio aiutarsi con delle pinzette. [image: 1661701983924-prove_ikki_aurora_017.jpg] Il fissaggio del top con il bottom è reso sicuro da inserti a caldo in ottone, perfettamente posizionati e molto solidi: è però consigliabile dosare le forze durante l'avvitamento, non serve esagerare, meglio fermarsi subito non appena si avverte la giusta resistenza in fase di serraggio. [image: 1661702062909-prove_ikki_aurora_018.jpg] Le PCB sono equipaggiate con il classico chip ATmega32U4, non sono sicuramente tra le più belle - esteticamente parlando - in circolazione ma risultano essere di discreta qualità, in nero lucido con tracce bianche. [image: 1661702211148-prove_ikki_aurora_019.jpg] Caratteristica particolare è la presenza di quattro led di fianco al tasto UP del cluster delle frecce: possono essere tenute attive per ottenere effetti di illuminazione insieme ai «logo chips» forniti (uno è brandizzato Wuque, un secondo è personalizzabile). [image: 1661702262606-prove_ikki_aurora_020.jpg] Il top è personalizzabile attraverso un badge rimovibile, tenuto in posizione per mezzo di piccoli magneti: inseriti direttamente nel badge, si fissano ad una piccola piastra in metallo avvitata al top. [image: 1661702392674-prove_ikki_aurora_021.jpg] [image: 1661702406680-prove_ikki_aurora_022.jpg] [image: 1661702421985-prove_ikki_aurora_023.jpg] Quello che ho utilizzato nella mia build era disponibile durante la R1 ma acquistabile esclusivamente da Wuque: è costato in totale USD 37,00 (incluse le spese di spedizione pari a USD 8,00 - per posta ordinaria). Il badge originale è anch'esso molto bello ma la sua colorazione oro non era in linea con la build che avevo in mente. [image: 1661702568741-prove_ikki_aurora_024.jpg] Il kit base è costato EUR 129,00 su MyKeyboard e nel mio caso ho aggiunto: peso - EUR 36,00 plate in PC - EUR 20,99 PCB Yellowknife - EUR 47,00 stabs in tema, 4+1 - EUR 11,00 In totale sono arrivato a EUR 256,99 comprese le spese di spedizione (EUR 13,00). Ne è valsa la pena? Assolutamente sì... ma con qualche precisazione. La Ikki68 Aurora è una tastiera praticamente perfetta, se consideriamo il suo posizionamento, di qualità e di prezzo. Il kit di partenza a EUR 129,00 è un affare: ancora oggi con la R2 questa board ha moltissimo da dire, anche confrontandola con altri modelli economici in alluminio. Acquistare anche le parti opzionali come ho fatto io... dipende. PCB a parte - che personalmente acquisto sempre come backup per precauzione, e poi adoro saldare - il resto è francamente superfluo: il peso non aggiunge nulla a livello funzionale, in questa board è solo un fattore estetico, e il plate in PC... dipende molto dai gusti. Personalmente ad esempio ho apprezzato molto di più il suono della mia build con quest'ultimo: ho trovato infatti una sensazione più "calda" con case e plate dello stesso materiale, in questa build. Mi hanno sorpreso invece gli stabs: acquistati solo per un vezzo estetico, mi sono trovato molto bene, ottimo anche il prezzo. [image: 1661703702500-prove_ikki_aurora_027.jpg] Le mie conclusioni: Wuque Studio si è dimostrata assolutamente affidabile, promossa a pieni voti: l'ordine è stato fatto a fine Febbraio 2021 mentre la board è stata consegnata a inizio Ottobre 2021, e durante questo periodo ci sono stati update precisi e regolari (non smetterò mai di ricordare quanto ciò sia importante); il rapporto qualità/prezzo è favoloso, ad oggi non ho ancora avuto modo di provare un'altra tastiera che da questo punto di vista possa competere: dotazione completa - dimenticavo di ricordare che nel kit base è compreso anche un cavo USB-C arrotolato, anche se è di scarsa qualità, con colore a tema - e ampia possibilità di personalizzazione; è una board in PC, che si distingue da altri modelli affini in ABS, con tutti i pregi e i difetti: bellissimo l'effetto trasparenza, caratteristico il timbro sonoro e una rigidità accettabile - ma ovviamente non si tratta di alluminio; il dampener in silicone per il plate è di qualità ma forse troppo pesante e rigido: regala massa e solidità alla tastiera ma ne penalizza forse un po' troppo la flessibilità; sicuramente la Ikki68 Aurora non è la più adatta agli amanti del flex più estremo... Alla fine dei conti non posso davvero far altro se non consigliarla: a tutti, indistintamente, ma soprattutto ai neofiti, è un ottimo punto di ingresso in questo hobby - c'é solo da preoccuparsi che poi non vi guasti esperienze successive. Battute a parte: dovrebbe essere presa come punto di riferimento rispetto alla nutrita serie di board da gaming che affollano il web e che in termini di qualità sono lontane - in peggio - anni luce dalla Ikki68. Fidatevi, se avete deciso di spendere qualche Euro in più per una tastiera meccanica non sprecateli con Razer, Glorious & Co. ma aspettate la prossima run della Ikki68: nel momento in cui scrivo si è già conclusa la R2 ed è lecito aspettarsi una R3 prima della fine dell'anno. [image: 1661703763638-prove_ikki_aurora_028.jpg] Ma non c'é solo questo: con la Ikki68 Aurora i Wuque Studio hanno dimostrato come sia possibile espandere la versatilità delle nostre board, dandoci la possibilità di apprezzarle nel tempo e adattandole ai nostri gusti, che inevitabilmente... cambiano. La R2 ad esempio ha introdotto nuovi colori, top in alluminio, nuove PCB (spesse 1,2 mm e dotate di flex cuts), nuovi plate (aggiunto ad es. quello FR4), nuovi dampener in Poron ed ovviamente nuovi badge: tutto perfettamente compatibile con la R1. Io ad esempio ho acquistato durante la R2 un top in alluminio bianco, pensando ad un effetto "latte e menta" - sarà oggetto di un futuro aggiornamento qui, non appena individuerò un keycaps set adatto allo scopo... E non è ancora finita: sono molte ormai le collaborazioni - alcune già concluse, altre in allestimento, altre solo pre-annunciate - di Wuque con il mondo dei designer, per creare versioni della Ikki68 "a tema". Nel momento in cui scrivo ad esempio è live il GB Aurora x Camping. Anche il tema dei badge - che diciamocelo, non è certo una novità nel nostro hobby - è stato approcciato da Wuque in modo intelligente: ad ogni run infatti viene chiesto alla community di sottoporre i propri design, per poi votarli, così che possano essere disponibili a tutti. E come se non bastasse, è possibile richiedere delle produzioni ad hoc (bespoke personali o per piccole community. Semplice quanto geniale. [image: 1661703794351-prove_ikki_aurora_029.jpg] Ci sarebbero molte altre cose da aggiungere sulla Ikki68 Aurora ma quelle più importanti credo che siano ormai emerse: board promossa a pieni voti e consigliatissima a tutti, neofiti e non. Massima versatilità, divertente e facile da assemblare, aggiornabile nel tempo. La Ikki68 Auroraè in definitiva una tastiera che ha da dire molto più di quello che potrebbe sembrare a prima vista: più la si conosce e più ci si rende conto del gran lavoro che Wuque ha messo in questo progetto. Prossima build: top in alluminio bianco e keycaps... TBD Come sempre, per chi fosse interessato, sono qui ben felice di rispondere a tutte le domande del caso. Ahoy!!!
  • [PROVE] Mode Design - SixtyFive

    Prove prove mode 65% sixtyfive
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    yLotharY
    [image: 1656841855820-prove_mode65_000.jpg] TL;DR » la Mode SixtyFive è una tastiera molto concreta: classica nelle sue linee - ma con carattere - è adatta sia ai più esperti che ai neofiti, offre moltissime possibilità di personalizzazione e un paio di soluzioni originali, si posiziona nella fascia media ma punta a quella alta. Ottimo prodotto, con qualche difetto: se approcciata con un minimo di spirito critico può regalare un'esperienza davvero appagante. La mia build: top: alluminio grigio (blue/gray) bottom: alluminio grigio (blue/gray) backpiece: alluminio grigio (blue/gray) plate: fibra di carbonio plate foam: no PCB: ISO hotswap fondo in silicone: grigio plate caps: neri piedini: neri switch: Durock T1 lubrificati con TriboSys 3203 stabs: C3 Equalz V3 lubrificati con Krytox XHT-BDZ keycaps: GMK Modern Dolch R2 L'esperienza di unboxing è piacevole: Mode Design ha optato per un packaging sobrio ma elegante; in prima battuta apparentemente anonimo, risulta poi curato nei minimi dettagli. La board arriva protetta da un cartone esterno ed è racchiusa in una scatola che esternamente non è personalizzata. [image: 1656172686602-prove_mode65_001.jpg] Una volta aperta, la confezione risulta rifinita nel lato interno e contiene 3 buste, sempre in cartone, rivestite e personalizzate: una per il top, una per il bottom e una per i componenti (PCB e plate, compresi gli accessori). [image: 1656173141915-prove_mode65_003.jpg] Per comodità è presente un QR Code per richiamare velocemente la guida di assemblaggio direttamente dal sito ufficiale. [image: 1656172998211-prove_mode65_002.jpg] Top e bottom sono sigillati e protetti da una pellicola trasparente, il resto dei componenti sono racchiusi singolarmente in buste di plastica brandizzate ed etichettate: tutto molto curato, molto professionale e soprattutto molto funzionale - specie per chi è alle prime armi, in questo modo è decisamente più facile orientarsi. [image: 1656175832093-prove_mode65_016-resized.jpg] [image: 1656175944797-prove_mode65_017-resized.jpg] [image: 1656176065016-prove_mode65_018.jpg] [image: 1656176192733-prove_mode65_019.jpg] [image: 1656176422181-prove_mode65_020.jpg] [image: 1656176433348-prove_mode65_021.jpg] La dotazione standard prevede le viti necessarie per case, plate, daughterboard e - opzionale - fondo in silicone. Le viti sono tutte Torx M2 ma hanno lunghezza, testa e innesti differenti. [image: 1656173530880-prove_mode65_004.jpg] Il foam per il plate e il fondo in silicone sono opzionali e vanno acquistati a parte. Lodevole l'inclusione di un cacciavite con punte intercambiabili magnetizzate: in dotazione ne troviamo tre, una Phillips e due Torxs (con innesti da 1,3 mm e 1,5 mm). [image: 1656173710328-prove_mode65_005.jpg] La qualità dell'anodizzazione è ottima: si percepisce che lo strato di applicazione è sottile ma la finitura è uniforme, consistente e priva del minimo difetto. Da questo punto di vista è stato fatto un lavoro davvero eccellente. Come è noto la SixtyFive segue il cammino stilistico iniziato dalla Eighty ma introduce un sistema di assemblaggio originale: top e bottom sono infatti sigillati tramite viti (4) solo lungo il bordo superiore mentre lungo quello inferiore sono tenuti in posizione per mezzo di un invito ad incastro. Le viti sono poi nascoste da un profilo (backpiece) che rimane in posizione per mezzo di due magneti discretamente potenti. La soluzione - davvero originale - concede alla board due vantaggi, prettamente estetici: non ci sono viti in vista e il profilo magnetico offre una pratica libertà di personalizzazione. [image: 1656174009704-prove_mode65_006.jpg] [image: 1656174023986-prove_mode65_007.jpg] Per rendere più fermo il lato inferiore ed eliminare eventuali vibrazioni, nei due angoli sono stati inseriti dei sottili rialzi in gomma - non si hanno conferme ufficiali sul materiale utilizzato, a vista sembra essere silicone. In questo modo durante la digitazione non si hanno fastidiosi effetti di «ping» metallico. [image: 1656175601882-prove_mode65_015.jpg] Altra caratteristica interessante di questa tastiera è la possibilità di optare per 3 diverse modalità di montaggio: il classico top mount, un isolated top mount e l'originale stack mount. [image: 1656174297576-prove_mode65_008.jpg] Di fatto le soluzioni sono solo due: top mount - con o senza dei cappucci in silicone per isolare il plate dal top - e stack mount. [image: 1656174594116-prove_mode65_009.jpg] L'ultima è sicuramente l'opzione più originale: elimina l'uso delle viti a favore di un effetto compressione che il fondo in silicone esercita sulla PCB, spingendo così i caps del plate verso il top. È diverso tempo che uso come daily driver la board in questa configurazione e devo dire che mi trovo davvero molto bene: la sensazione è simile a quella di un isolated top mount ma la presenza del fondo in silicone dona alla parte acustica dei toni più bassi. Attenzione però: lo stack mount è possibile solo acquistando a parte il fondo in silicone, non incluso nel kit base. [image: 1656174781455-prove_mode65_010.jpg] Per il plate nel mi caso ho optato per due varianti: una classica in alluminio e una meno convenzionale in fibra di carbonio. È possibile scegliere al momento dell'acquisto tra un layout ANSI - full o half - o ISO: la cosa singolare è che l'opzione ISO di fatto è universale e non fissa. Ho usato al momento solo il plate in carbonio e sono molto soddisfatto: devo però evidenziare che la mia unità ha dei difetti estetici evidenti - probabilmente generati in fase di lavorazione. Nulla che ne pregiudichi la corretta funzionalità ma indice di un QC evidentemente non perfetto. [image: 1656175056736-prove_mode65_011.jpg] [image: 1656175076564-prove_mode65_012.jpg] Assolutamente favolose le PCB, che ho preso in entrambe le varianti (da saldare e hotswap): disegnate da Gondolindrim, sono una gioia per gli occhi, sia in termini estetici che per la qualità di realizzazione. Sono equipaggiate con chip ARM STM32F401, sono dotate di porte di espansione - per eventuali progetti custom - e sagomate in modo da non interferire con le viti di fissaggio al top. La variante hotswap ha tre distanziatori già inseriti - per agevolare l'aggancio con il plate, sigillati - mentre quella da saldare ha due importanti flex cuts che si sviluppando lungitudinalmente a coprire la zona degli alphas - chiaramente progettati per accoppiarsi idealmente con una half plate. [image: 1656175258932-prove_mode65_013.jpg] [image: 1656175434569-prove_mode65_014.jpg] La board una volta assemblata è pressoché perfetta: le aderenze sono sottili ed uniformi, backpiece compreso. È percepibile un lieve difetto solo in corrispondenza degli angoli inferiori, esattamente dove risiedono i due rialzi in gomma descritti poco sopra. Calcolando che si tratta di una parte sicuramente non in vista durante l'uso ordinario della board è di fatto un difetto trascurabile. [image: 1656177838228-prove_mode65_025.jpg] [image: 1656177846317-prove_mode65_026.jpg] [image: 1656177908054-prove_mode65_027.jpg] [image: 1656177919966-prove_mode65_028.jpg] [image: 1656177933566-prove_mode65_029.jpg] La mia configurazione - kit base con plate in alluminio e fondo in silicone incluso - è venuta a costare USD 344,00 . Considerando spese di spedizione, IVA e dazi - Mode Design infatti vende e spedisce solo dagli USA - il costo reale della board supera ampiamente EUR 400,00. Veniamo infine alle mie considerazioni più personali: sono soddisfatto del mio acquisto? Decisamente, senza alcun «se» e senza alcun «ma». La qualità della board è ottima, le possibilità di personalizzazione praticamente infinite, e mi piace anche il timbro sonoro. il prezzo è IMHO un po' alto, almeno se si considerano i materiali utilizzati: calcolati in dollari - per non inquinare il ragionamento - quasi USD 350,00 per una board in solo alluminio, senza peso in ottone o acciaio, sono un po' troppi, onestamente. ci sono dei difetti di progettazione evidenti... ma trascurabili (o facilmente risolvibili): il primo è la scelta delle viti per il case, con innesto da 1,3 mm. Ci ho pensato a lungo e ancora adesso non ne capisco il motivo. Durante il primo assemblaggio, per distrazione, non ho inserito a fondo la punta del cacciavite e in fase di serraggio ho di fatto spanato una vite. Non è stato facile risolvere il problema ma alla fine con un poco di pazienza sono riuscito a rimuoverla: l'operazione ha causato dei piccoli graffi al top ma per fortuna in una zona che di fatto rimane nascosta una volta applicato il backpiece. . [image: 1656176742630-prove_mode65_023.jpg] L'incidente - occorso per colpa mia, si intende - mi ha fatto però ragionare e ho quindi provato a sostituire le viti in dotazione con altre M2 ma con innesto da 1,5 mm - viti che normalmente uso per gli stabs: non ci sono problemi di interferenza, il case si chiude perfettamente (come testimoniano le foto qui riportate). Consiglio quindi a tutti di optare a prescindere per la stessa soluzione, vi potreste risparmiare un bel grattacapo. . Altro piccolo difetto: non è stato considerato l'uso di rondelle in modalità isolated top mount. La pressione esercitata durante la digitazione, unita alla sezione ridotta della testa M2, potrebbe a lungo andare causare una deformazione dei cappucci in silicone: per evitare il problema è sufficiente utilizzare delle rondelle - le stesse che si usano normalmente per gli stabilizzatori di tipo screw-in. . [image: 1656176997444-prove_mode65_022.jpg] Ed infine: il sistema di innesto di top e bottom, che si comporta egregiamente a livello acustico, causa però un difetto estetico in termini di uniformità delle giunture lungo il bordo inferiore del bottom. È l'unico problema che non è possibile risolvere con una mod ma dovrebbe essere di facile correzione lavorando sulle tolleranze degli spessori di bottom e rialzi - magari per una futura R2. . [image: 1656177242199-prove_mode65_024.jpg] l'esperienza di acquisto è stata favolosa: acquisto fatto a Luglio, consegna avvenuta a Dicembre, perfettamente in linea con le tempistiche iniziali. 5 mesi di attesa ad oggi è il mio miglior risultato in un GB (parlando ovviamente di tastiere). In conclusione non posso che consigliarla, con il solo appunto che per giustificarne il prezzo - ed essere quindi disposti a spendere un po' di più rispetto a quello che altri player offrono a parità di specifiche - deve ovviamente aver fatto breccia nel vostro cuore per motivi puramente estetici. Nel panorama ultra affollato delle 65% questa board onestamente si fa notare e si fa sentire. A causa del prezzo di partenza non è di fatto adatta ad un neofita alle prime armi ma potrebbe essere perfetta per chi vuole fare il salto di qualità. IMHO non conviene spingere la personalizzazione della board verso le vette più alte - con le opzioni più costose - ma godersela nella sua versione basica in alluminio, divertendosi magari con qualche profilo aggiuntivo, giusto per darle un tono diverso ogni tanto. Nel momento in cui scrivo la SixtyFive non è disponibile ma lo sono alcuni dei suoi componenti. Non è chiaro se verrà riproposta, ritirata o rimarrà in futuro come articolo in-stock: i Mode Design hanno fin qui dimostrato di sapere il fatto loro e di essere oltretutto molto affidabili in termini di tempi di realizzazione e consegna, una qualità decisamente molto molto rara in questo hobby. Sono ormai un paio di mesi che utilizzo questa board, esattamente nella configurazione mostrata qui sopra - dopo molto tempo con la mia amata AIS65: in futuro farò altre modifiche - come ad esempio il passaggio alla PCB da saldare e sono molto tentato di prendere (finché si potrà) un backpiece aggiuntivo. Vedremo... Per chi fosse interessato risponderò qui a tutte le domande del caso. Ahoy!!!