[PROVE] Brazen Studio - Mason 60 Zen Series

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    Prove - Mason60 by Brazen Studio - Zen Series

    TL;DR » la Mason60 non è certo una board che si sceglie perché abbia da offrire chissà quali novità a livello di assemblaggio, mounting system o funzionalità: è così come la si percepisce al primo impatto, nel bene e nel male. Alcuni la definiscono come "meme board" ma onestamente lo trovo ingiusto: è una delle poche alternative alle solite, classiche - e noiose - tastiere in alluminio. Per chi vuole qualcosa di più originale, da poter apprezzare non solo alla vista ma anche al tatto, la Mason60 è la risposta giusta.

    La mia build:

    • case Mason60 - Zen Series - White Granite
    • plate universale in allumino
    • plate dampener: assente
    • PCB: da saldare - DZ60 V2 Flex Cut
    • bottom dampener: sughero
    • peso: assente
    • switch: Gazzew Boba U4TX 65g lubrificati con TriboSys 3203
    • stabs: Durock V2 trasparenti lubrificati con Krytox XHT-BDZ
    • keycaps: MT3 WoB

    Pur essendo una produzione limitata - le serie Mason60 sono infatti offerte, di norma, in poche decine di unità, solitamente 50 - l'esperienza di unboxing è stata piacevole, anche se con una nota (molto) negativa: la board arriva in una scatola brandizzata - molto semplice - ed è contenuta in un involucro di polistirolo ben studiato che la mette al riparo da urti ed altri eventi poco piacevoli che possono accadere durante il viaggio (Brazen Studio infatti non ha - almeno al momento - un vendor europeo per cui la spedizione parte direttamente da Hong Kong).
    La nota negativa è che la mia unità è arrivata danneggiata: si tratta di un difetto minore e anche grazie alla natura del materiale, passa onestamente inosservato - bisogna ispezionare la board nel dettaglio per accorgersene.

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    Io stesso non me ne sono accorto subito ma solo in un secondo momento, durante la fase di assemblaggio: sono rimasto sorpreso, e la prima cosa a cui ho pensato è stato un probabile urto durante il trasporto. Ho ispezionato con attenzione l'involucro protettivo alla ricerca di tracce di materiale: nulla.
    L'unica spiegazione è quindi che la mia unità sia stata spedita già in questa condizione e la vicenda può essere classificata con un controllo di qualità sicuramente non perfetto: è un vero peccato, perché con una tiratura così bassa ed un approccio molto artigianale, ci si aspetterebbe di tutto tranne questo problema.

    Però lo sappiamo: nel nostro hobby, fatto molte volte di piccoli gruppi di acquisto, queste cose possono succedere. Di norma si passerebbe a parlare con il vendor ma in questo caso Brazen è sia venditore che produttore per cui la catena è molto corta.
    Ho quindi descritto il problema via mail a Ian (Fong) allegando alcune fotografie a testimonianza del difetto: Ian è stato gentilissimo e veloce nel rispondermi, cercando di trovare una soluzione. Ha convenuto con me che il difetto riscontrato, benché la lavorazione della board sia per sua stessa natura esposta a irregolarità nella sua superficie, era effettivamente anomalo: ha ritenuto poco conveniente rimandare a Hong Kong la board per una riparazione, mi ha invece proposto di inviarmi un piccolo quantitativo di materiale (resina) per poter eseguire in autonomia l'intervento.
    E per il fatto di richiedere al cliente di fare autonomamente una riparazione si è offerto di mandarmi - in forma di compensazione - uno screw tray fatto dello stesso materiale: offerta che ovviamente ho accettato senza batter ciglio.

    Tutto questo è accaduto l'anno scorso, poco prima del Natale 2022: al momento in cui scrivo (inizio Ottobre 2023) nulla è ancora arrivato.
    Ho utilizzato per diversi mesi la Mason60 e onestamente non sono stato con il fiato sul collo di Ian: complice il lavoro e i soliti mille altri impegni... la questione è stata (da me) trascurata. L'occasione di scrivere questa prova è stata utile per riprendere contatto con Ian con la speranza che almeno il materiale per fare la riparazione possa finalmente arrivare. Farò sicuramente seguire qui sotto aggiornamenti sulla situazione.

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    Passiamo ora alla descrizione della board: la serie della mia unità si chiama "Zen" ma inizialmente in suo nome era "Raw Stone" e IMHO era più azzeccato per descriverne l'effetto finale. La Mason60 è sempre stata caratterizzata dal materiale, un composito di resina cementizia adatto a lavorazioni diverse e alla creazione di effetti particolari. Nel mio caso la resina è stata ulteriormente lavorata con dell'acido per ottenere l'effetto della pietra ruvida.
    Il risultato finale è fantastico, non solo alla vista ma anche al tatto: sembra infatti di avere tra le mani un pezzo di pietra lavorata, se non fosse per il peso - che ovviamente risulta molto più leggero - sarebbe davvero difficile capire che si tratta di resina.
    È proprio in questa caratteristica che risiede il motivo per avere una Mason60: la sensazione al tatto.

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    La board è di fatto una classica e semplicissima tray mount con standoff compatibili con diverse PCB: nella confezione sono inclusi dei cilindri di protezione - credo in nylon - e dei piccoli O-ring, allo scopo di rendere più morbido il contatto con la PCB.

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    Il bottom è ricoperto di sughero, spessore di circa 1,5 mm, con impresso il logo "BRAZEN" e "ZEN SERIES".

    È possibile acquistare dei dampener per il bottom, opzionali, in sughero e in EVA: ho optato per entrambi, per poi scegliere in fase di build quello in sughero (anch'esso marchiato con il logo "BRAZEN").

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    Ne ero consapevole in fase di acquisto ma con la board tra le mani si è resa ancora più evidente la natura artigianale di questa produzione: i materiali sono completamente diversi da tutto ciò a cui siamo normalmente abituati - ovvero alluminio e ottone, e comunque sempre e solo metallo - e in virtù della loro natura la loro lavorazione è molto meno precisa. Non è un aspetto negativo, assolutamente - o almeno non lo è stato per me: è però un fatto a cui prestare attenzione, perché se preso alla leggera potrebbe poi suscitare in alcuni delle reazioni di certo non positive.

    Il discorso qui potrebbe diventare molto più complesso e articolato - se andassimo a considerare proprio tutti gli aspetti coinvolti nella questione - ma per semplicità vorrei concentrarmi solo su alcuni particolari ovvero quelli su cui ho potuto ragionare in fase di build.
    C'é da fare però - subito - una premessa (molto) importante: la Mason60 è concepita solo come case: PCB e plate sono da prendere a parte, e Brazen non offre a corredo dei componenti pronti da acquistare (ad es. in bundle). Ergo... ci si deve arrangiare da soli, e reperire i componenti necessari da altri fornitori.
    Non si tratta pertanto di un acquisto in bundle piuttosto di un barebone: tutte le valutazioni che seguiranno da qui in avanti sono frutto della specifica combinazione dei componenti che ho utilizzato pertanto devono essere prese cum grano salis.

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    Per prima cosa c'é il sistema di mount che necessariamente è di tipo tray: può non essere evidente ad una prima valutazione ma di fatto è una scelta obbligata - e non un vezzo antiquato come qualcuno potrebbe pensare.
    Il case è infatti realizzato da un unico stampo e deve necessariamente giungere a qualche compromesso: top e gasket mount non sono soluzioni perseguibili e anche l'invito per la porta USB è decisamente grossolano.

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    In seconda battuta vanno poi considerate le tolleranze: non avendo PCB e plate custom, quelli scelti potrebbero dare qualche problema. Da specifiche la board è data compatibile con la maggior parte di PCB stile GH60 - e relativi plate.
    Dovendo provvedere alla questione ho fatto un giro su KEYGEM e alla fine ho acquistato una DZ60 V2 Flex Cut, un plate in alluminio universale e switch Gazzew Boba U4TX.
    Non ho avuto problemi in fase di assemblaggio, tutto si è dimostrato perfettamente compatibile... keycaps a parte.

    Lo confesso: ho voluto copiare la build pubblicata sullo stesso sito di Brazen, quella con keycaps MT3 BoW. A mia discolpa posso dire che (1) è noto che io sia un amante del profilo MT3 e (2) li avevo già in casa. 😅
    Non so se il problema sia più generale - e credo proprio di sì - ma almeno con i keycaps MT3 sono incappato in qualche attrito, in due zone precise della board: l'angolo in basso a sinistra e quello in altro a destra. CTRL e BACKSPACE scendevano, senza problemi, ma il rietro era spesso bloccato - o rallentato - da un certo lieve sfregamento contro le pareti del case. Tra i due il più evidente era quello del tasto BACKSPACE.
    In prima battuta sono rimasto spiazzato: non me lo aspettavo. Poi ho iniziato a ragionare: ho capito il problema, l'ho collegato con gli evidenti limiti della tecnica di produzione e ho cercato una soluzione.

    Qui si tocca un punto molto delicato e non vorrei generare preoccupazione verso chi possa essere interessato alla board: quello che posso anticipare è che per me - e sottolineo per me - la soluzione trovata ha funzionato.
    La resina cementizia è lavorabile: senza grossi problemi, con della semplice carta vetrata, basta solo un po' di pazienza e una minima perizia. Ho utilizzato dei fogli con grana da 180: non è stato semplicissimo - gli angoli purtroppo sono decisamente dei punti poco comodi - ma nemmeno così complicato. Un po' noioso se volete, dato che si tratta di carteggiare, rimontare, testare... e ripetere.
    Il risultato è stato però ottimo e il difetto è stato corretto.

    Ci sono però due considerazioni (necessarie) da fare:

    • la carteggiatura è possibile perché il materiale grezzo e la sua lavorazione - intendo dire proprio quella della serie Zen - nascondono molto bene il modding eseguito: questo è molto importante perché è proprio su questa ipotesi (che si è poi dimostrata corretta) che ho deciso di intervenire; se avessi avuto tra le mani una Mason60 di un'altra serie mi sarei sicuramente fermato prima;
    • il problema della tolleranza non posso dire se sia generale o specifico della mia unità: tendo onestamente a pensare che sia la prima perché pur analizzando la mia board nel dettaglio non ho trovato un'evidenza che presentasse qualcosa di fuorisposto o di anomalo - come ad esempio residui o eccesso di materiale nei punti critici.

    Anche la PCB mi ha dato qualche grattacapo...
    Ho scelto la DZ60 perché era ragionevolmente economica e soprattutto disponibile: il suo essere flex è stata una pure coincidenza come pure lo spessore da 1,2 mm. Pur essendo compatibile VIA ho preferito - come faccio sempre - programmarla via QMK e qui ho scoperto che i file presenti nel repository non erano aggiornati.
    Ho dovuto quindi ricostruirli a mano, ci è voluto un po' di tempo ma alla fine ho concluso anche questo passaggio. Peace.
    Una dei particolari che però mi hanno colpito è che la PCB è stata progettata per creare una lieve flessione anche attorno ai punti di mount rendendo quindi più morbida l'esperienza di digitazione. L'idea c'é ma almeno per la mia esperienza... non ho notato questa grande differenza. 😅

    Prove - Mason60 by Brazen Studio - Zen Series

    L'esperienza di digitazione è rigida: non c'é altro modo per dirlo - e sarebbe stato davvero molto strano osservare un comportamente diverso partendo da un tray mount (sapendo di non avere tra le mani una Salvation).

    Il case è costato USD 180,00 direttamente sullo store dei Brazen Studio e nel mio caso ho aggiunto:

    • case foam in EVA - USD 10,00
    • case foam in sughero - USD 14,00

    Ho quindi pagato in totale USD 204,00 a cui si sommano USD 50,00 per la spedizione (e non ci sono stati dazi da pagare al momento della consegna). Ho poi acquistato da KEYGEM plate e PCB:

    • plate 60% universale in alluminio - EUR 20,50
    • PCB DZ60 V2 Flex Cut - EUR 41,00

    Ne è valsa la pena? Anche in questo caso, parliamone.

    Non si tratta sicuramente di una board facile né perfetta. E non è nemmeno una di quelle che si sceglie perché ha qualcosa di tecnico e speciale da offrire. È una tastiera che si sceglie per il materiale e - perché no - per lo stile. L'ho utilizzata per molto tempo e onestamente non mi è dispiaciuta, anzi. Dona carattere al setup e rende decisamente meno tech la scrivania.
    Non è sicuramente adatta ad un neofita, per molti motivi:

    • obbliga a trovare alcuni componenti a parte e verificarne la compatibilità
    • il tray mount non è il sistema di montaggio più semplice
    • molto probabilmente necessiterà di modding

    Le mie conclusioni, tra pregi e difetti:

    • la finitura del materiale e la resa al tatto è davvero qualcosa di unico nel suo genere, e per quanto belle, delle semplice fotografie non permettono di coglierne la bellezza: per questo motivo vi consiglio di vederla dal vivo se siete interessati ad acquistarla; la lavorazione particolare della serie Zen, tramite acido, rende la superficie del case davvero simile a quella della pietra lavorata - ma senza il problema dei residui e della polvere;
    • il processo di produzione non è esente da imperfezioni: non posso certo fare statistica ma il difetto della mia unità è evidente; è anche vero che la tiratura di questa serie è stata maggiore rispetto al passato: alla fine sono stati prodotti circa 100 esemplari, contro la media di 50 nelle serie precedenti; può essere quindi che a livello di QC qualcosa sia scappato: la risposta del produttore è stata però molto veloce e - almeno ad intenzioni - c'é la volontà di trovare una soluzione;
    • la scelta delle componenti è un fattore da considerare e in alcuni casi potrebbe dar luogo ad interferenze, come è successo a me: in futuro proverò altri profili - anche se avendo già modificato il case la mia prova sarà sicuramente meno significativa;
    • Brazen Studio non si occupa principalmente di tastiere ma in generale di decorazioni per la casa - realizzati ovviamente con gli stessi materiali: il know-how è quindi limitato, non credo che vedremo in futuro - almeno a breve termine - delle soluzioni più sofisticate - anche se non mi dispiacerebbe vedere qualcosa alla Salvation, magari come kit (con plate e PCB inclusi)

    È una board che consiglierei?

    A qualcuno nell'hobby da un po' di tempo, assolutamente sì: al netto dei gusti personali - su cui è inutile stare a discutere - penso che prima o poi a tutti venga voglia di provare qualcosa di diverso, nelle forme come nei materiali. L'alluminio è sempre una garanzia ma... è freddo, e alla lunga... stanca.
    Brazen ha visto giusto in questo senso e benché le loro tirature siano sempre molto contenute, la loro creatività continua ad offrirci stili originali e sensazioni al tatto uniche: questo non è affatto un particolare da sottovalutare o snobbare. Ho sentito molti farlo e fidatevi: state sbagliando.
    A chi invece è nell'hobby da poco: aspettate. O cercate qualcuno che ne abbia una e fatevi un'idea di persona, dal vivo, per capire se è nelle vostre corde. Con gli anni ho imparato che ci vuole del tempo per capire bene i propri gusti e per apprezzare una board: io stesso, qualche anno fa, non l'avrei mai presa in considerazione.

    Non so se in futuro la serie Zen tornerà: credo francamente di sì, perché è un ottimo prodotto e ha avuto successo.
    Nel momento in cui sto scrivendo questa prova - Ottobre 2023 - Brazen ha da poco lanciato la sua ultima serie, "Kintsugi", ispirata all'arte giapponese dove la porcellana rotta viene riparata utilizzando lacca e polvere d'oro: l'ennesima dimostrazione che il case di una tastiera può riservare ancora moltissime sorprese.

    Come sempre, per chi fosse interessato, sono qui ben felice di rispondere a tutte le domande del caso.

    Ahoy!!!

  • yLotharY yLothar ha fatto riferimento a questa discussione su


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